Spari sul Golan, tensione tra Israele e Siria

di Redazione

 DAMASCO. Un nuovo episodio rischia di far salire ancora la tensione tra Israele e Siria, in un’altra pericolosa sfumatura del conflitto siriano.

I tank israeliani hanno colpito l’artiglieria mobile siriana rispondendo al colpo di mortaio caduto poco prima in Israele, sulle alture del Golan, nelle vicinanze di una postazione militare israeliana. La conferma è arrivata dall’esercito israeliano, che si è anche lamentato con le forze Onu che operano in quella zona. “In risposta” ad un colpo di mortaio che ha colpito il settore centrale dell’altopiano senza causare vittime o danni, “carri armati israeliani hanno sparato direttamente verso la sorgente” del fuoco siriano, si legge in un comunicato in cui si avverte che “non saranno tollerati ulteriori” analoghi episodi, a cui sarà data una “risposta severa”. “L’artiglieria mobile siriana è stata colpita”, ha aggiunto una fonte militare. Domenica le truppe siriane avevano sparato colpi d’avvertimento lungo tutta la linea del cessate il fuoco monitorata dall’Onu.

Il tutto accade mentre resta sempre alle stelle la tensione in un’altra zona di frontiera, quella con la Turchia. Tre persone, tra cui un soldato di Ankara, sono rimaste lievemente feriti nella località turca di Ceylanpinar, a causa di un bombardamento lealista siriano su Ras al Ain, località di frontiera siriana. Lo ha riferito alla CNN turca il sindaco di Ceylanpinar, Ismail Arslan, secondo il quale un aereo da guerra alle 7 ora locale (le 8 in Italia) ha sorvolato il territorio turco per poi sganciare bombe su Ras al Ain. L’esplosione di almeno un ordigno nel lato turco ha causato la rottura dei vetri di alcune abitazioni a Ceylanpinar.

La Nato ha assicurato che difenderà la Turchia, Paese membro dell’Alleanza Atlantica. “La Nato come organizzazione farà ciò che serve per proteggere e difendere la Turchia, nostro alleato. Abbiamo diversi piani in atto per assicurarci di poter proteggere e difendere la Turchia e auspicabilmente fare da deterrente a tali attacchi”, ha spiegato il segretario generale Anders Fogh Rasmussen, parlando nel corso di un evento a Praga.

Il ministro degli Esteri turco Ahmet Davutoglu, ha comunque escluso dopo un incontro a Roma con il ministro degli Esteri Giulio Terzi, che tra Israele e Ankara ci sia un’alleanza contro il regime di Bashar al-Assad in seguito ai colpi di mortaio siriani caduti in territorio turco e sul Golan. “Ogni Paese – ha detto – valuta la propria situazione della sicurezza”. Anzi, a proposito degli episodi avvenuti sul Golan, ha specificato che “non costituiscono violazione del territorio israeliano” dal momento che le alture al confine tra i due Paesi sono “sotto occupazione”.

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