Raid israeliani nella striscia di Gaza

di Mena Grimaldi

 GAZA. Sono stati lanciati oltre 100 razzi Grad e Qassam: questo il bilancio fin ora della guerriglia scatenatasi fra gli islamici di Gaza ed Israele all’indomani dell’uccisione del capo militare di Hamas.

Dal crollo di un palazzo sarebbero morte tre persone, altre sarebbero disperse, tra i quali un bambino. Il portavoce militare israeliano Yoav Mordechai ha detto che ieri la aviazione israeliana è riuscita a “colpire duramente” i depositi di razzi Fajar capaci in teoria di colpire Tel Aviv da Gaza.

Mordechai ha precisatodi non poter tuttavia stabilire che Hamas e la Jihad islamica non abbiano ancora una quantità ridotta di razzi del genere, che hanno una gittata di 75 chilometri. La risposta israeliana è stata altrettanto dura: almeno 20 i raid aerei, almeno tredici i palestinesi uccisi e una trentina i feriti.

A Gaza si avverte intanto un clima di mobilitazione in vista dei funerali del capo militare di Hamas Ahmed Jaabari, che avranno luogo in mattinata. I dirigenti politici di Hamas saranno probabilmente assenti, nel timore di essere colpiti a loro volta.

Nel sud di Israele, fino a 40 chilometri da Gaza, le scuole sono chiuse. In tutto il territorio israeliano e in Cisgiordania la polizia ha elevato lo stato di allerta, paventando attentati terroristici. L’esercito israeliano ha intanto elevato lo stato di allerta lungo i confini con Libano e Siria.L’aviazione israeliana e il premier israeliano Benjamin Netanyahu già domenica scorsa avevano preannunciato un’escalationcontro Hamas.

L’uccisione del capo militare è “l’inizio di una campagna che ha l’obiettivo di eliminare i miliziani di Gaza”, ha comunicato il governo israeliano. Ma il presidente dell’Autorità nazionale palestinese Abu Mazen ha chiesto la convocazione urgente di una riunione straordinaria della Lega Araba per discutere dell’ondata di raid aerei israeliani.

Iministri degli Esteri dei paesi che aderiscono all’organismo arabo si riuniranno sabato.Non si è fatta attendere la risposta di Hamas. “Si sono aperte le porte dell’inferno”, hanno annunciato le brigate Ezzedine al-Qassam, braccio armato dell’organizzazione islamica. “E’ stato un crimine atroce e avrà ripercussioni”. Con queste parole, Taher Anunu, portavoce del governo di Hamas, ha commentato l’uccisione di Al Jabari.

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