Petizione per trasformare l’ospedale ‘Moscati’ in azienda autonoma

di Antonio Arduino

 AVERSA. Viene presentata ai cittadini come “proposta di legge di iniziativa popolare”. E’ una petizione con la quale si chiede la trasformazione dell’ospedale “Moscati” in Azienda Ospedalieria Autonoma, …

… fondando la richiesta sulla possibilità offerta dallo statuto regionale di proporre al governatore della Campania, appena nominato Commissario per la Sanità Regionale, leggi pensate dai cittadini. A dare il via all’idea sono stati gli operatori del presidio, primi fra tutti quelli del pronto soccorso, da mesi in difficoltà per mancanza di personale, chiesto inutilmente ad amministratori pubblici e politici. Pochissimi giorni fa hanno fondato un apposito comitato e puntano a raggiungere il tetto delle 10 mila firme valide fissato dalla normativa perché la proposta venga almeno esaminata.

“Se venisse accettata e tradotta in pratica, permetterebbe un potenziamento dei servizi attraverso la gestione autonoma del presidio, con conseguente salto di qualità” sostiene Gennaro Golia, ex sindaco di centro sinistra della città, specialista in organico alla divisione di pediatria e neonatologia de Moscati, che è tra i promotori dell’iniziativa. Dimenticando che quando ha occupato lo scanno di primo cittadino e quindi di primo responsabile della sanità aversana, nulla ha potuto fare per arrestare la frana già in atto al San Giuseppe Moscati, malgrado rivestisse anche la carica di presidente della Conferenza dei Sindaci dell’Asl Ce2, organismo creato dalla legge istitutiva del sistema sanitario nazionale per dare, tra l’altro, indicazioni sulle necessità assistenziali del territorio e controllare l’operato dei manager sanitari. Considerando che al Moscati sono ancora in corso lavori che dovrebbero essere già conclusi da tempo, perché finanziati con fondi Europei concessi a tutte le Asl campane, compresa quella di Aversa, in applicazione della legge n° 67 del 1988, ad oggi (dopo ventidue anni) arrivati nelle casse della Ce2 solo in parte. Considerando che i 3 milioni di euro erogati dalla Regione alla ex Asl Ce2 per il rifacimento del complesso operatorio centrale, chiuso dai Nas nel marzo 2008, sono rimasti inutilizzati, costringendo le branche chirurgiche ad “arrangiarsi”, e che c’è rischio che i fondi possano tornare al mittente per mancato utilizzo, viene logico chiedere se la “proposta di legge di iniziativa popolare” avviata dal comitato possa essere davvero la soluzione al problema della crisi dell’ospedale cittadino o semplicemente si tratti di una provocazione.

“Probabilmente non è la soluzione – dice uno primi firmatari della petizione che nel giro di 72 ore ha raccolto oltre cinquecento adesioni – ma non si può restare a guardare passivamente il Moscati che muore. Qualche cosa bisognava fare”. “Senza contare – aggiunge – che se centreremo l’obiettivo delle 10 mila firme faremo quanto meno rumore e, forse, qualcuno potrebbe decidere di ascoltare le nostre richieste”. “Magari il Moscati non diventerà Azienda Ospedaliera Autonoma, ma se ci ascolteranno – conclude – potrebbe almeno essere rinforzato nei mezzi e nel personale”.

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