Egitto, giura il nuovo governo senza i Fratelli Musulmani

di Redazione

 IL CAIRO. Sulla scia di una nuova sanguinosa ondata di scontri fra sostenitori del deposto presidente Mohamed Morsi e forze dell’ordine (foto) che, nella notte tra il 15 e il 16 luglio, ha lasciato sul terreno al Cairo sette vittime, il premier incaricato egiziano Hazem El-Beblawi ha dato una stretta alla formazione del suo nuovo governo.

34 ministri del primo governo del dopo Morsi hanno giurato nelle mani del presidente ad interim Adly Mansour. Fra questi anche il ministro della Difesa e capo delle forze armate Abdel Fattah el Sissi, regista dell’operazione che ha portato alla rimozione di Morsi sulla spinta di manifestazioni oceaniche e che, da oggi, è anche il primo vice premier del nuovo governo.

Una mossa che gli dà un ruolo politico di primo piano. Il nuovo governo è stato bocciato immediatamente come “illegittimo” dalla Fratellanza che respinge con decisione il “golpe militare” che ha rovesciato il suo presidente.

Nel governo di transizione egiziano guidato da Hazem El-Beblawi ci sono tre donne, una delle quali copta così come due colleghi, ma nessun islamico. Nell’esecutivo anche due generali – oltre ad Abdel Fatah al-Sisi- il generale Reda Hafez, ministro della Produzione militare.

L’economista Ziad Bahaa El-Din, l’altro vice premier, sale alla guida del ministero per la Cooperazione internazionale. Una novità è rappresentata dalla scelta dei nuovi leader egiziani di creare il ministero “per la giustizia transitoria e la riconciliazione nazionale”, affidato ad Amin El-Mahdi.

Al Turismo e agli Interni, come durante la presidenza di Mohamed Morsi, restano Hisham Zazou e Mohamed Ibrahim. Agli Esteri arriva Nabil Fahmy, ambasciatore d’Egitto negli Stati Uniti dal 1999 al 2008 durante l’era Mubarak, alle Finanze l’economista Ahmed Galal e al Petrolio Mohamed Shoeib, ex presidente della Egyptian Natural Gas Holding Company (Egas).

Tra le tre donne ministro, Maha El-Rabat, nuovo ministro della Salute, la copta Laila Rashed Iskandar, all’Ambiente, e Dorreya Sharaf El-Din, all’Informazione. Copti, come la Iskandar, il ministro della Ricerca Scientifica Ramzy George e Mounir Fakhry Abdel-Nour, ministro dell’Industria e del Commercio Estero.

Per venerdì, intanto, il Fronte 30 giugno, che raccoglie i movimenti che hanno dato vita alla rivolta anti Morsi, hanno chiamato a raccolta i propri sostenitori.

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