Salt Lake City, la frana più grande del Nord America

di Redazione

 Salt Lake City. Centosessantacinque milioni di tonnellate di detriti: la colossale frana che si è staccata il 10 aprile del 2013 dalla parete di una miniera di rame a cielo aperto vicino a Salt Lake City, nello Utah, è la più grande nella storia moderna del Nord America, hanno sentenziato ora i ricercatori.

La quantità franata è enorme: avrebbe potuto seppellire tutto Central Park a New York (350 ettari) sotto una montagna di 20 metri di terra, detriti e rocce, hanno comunicato gli studiosi dell’Università dello Utah. L’enorme frana si era staccata da uno dei fronti di mina della miniera di rame Bingham Canyon di Kennecott (il secondo più grande produttore di rame d’America) ed era scivolata in una voragine profonda quasi 1,5 km. I movimenti franosi sono stati due (ciascuno della durata di circa un minuto e mezzo) e hanno raggiunto una velocità di 160 km/h.

La frana era stata prevista, grazie al monitoraggio degli spostamenti del terreno nei giorni precedenti, e non aveva pertanto causato feriti. Tuttavia, i danni ai grossi macchinari sono stati notevoli. La produzione mineraria è stata ridotta del 50 per cento e circa 100 lavoratori sono stati licenziati. Il distaccamento aveva provocato anche una serie di terremoti (di magnitudo 5), riferisce lo studio pubblicato sulla rivista della Società geologica d’America, GSA Today.

Un eventoconsiderato dagli scienziati il più grande incidente non vulcanico della storia moderna del Nord America, con un volume di distacco valutato in 55 milioni di metri cubi. La frana che provocò la tragedia del Vajont nell’ottobre 1963 aveva un volume circa cinque volte maggiore, pari a oltre 250 milioni di metri cubi.

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