Kampala. Data lintensità dei combattimenti delle ultime tre settimane in oltre 30 località nel Sud Sudan, il numero di vittime ormai si avvicina a 10mila, stando a quanto dichiarato dallorganizzazione non governativa, International Crisis Group.
Il conflitto nutre in sé tre componenti: quella di contrasto politico allinterno del partito al governo e il Movimento di liberazione del popolo sudanese (Sudan Peoples Liberation Movement, SPLM), quello di guerra locale ed etnica e quello di crisi allinterno dellesercito, come scrivono Alex de Waal and Abdul Mohammed in Foreign Affairs, in quanto lesercito attuale non rappresenta unistituzione che rispecchia lethos nazionale e lidentità comune, ma è, invece, una guerra civile in attesa; nel 2006 il leader Kiir riuscì a cementare il rapporto con le milizie evitando la guerra civile, ma in realtà lesercito era unaccozzaglia di gruppi etnici su libro paga (http://www.foreignaffairs.com/articles/140617/alex-de-waal-and-abdul-mohammed/breakdown-in-south-sudan).
Ad oggi si stimano 490.600 sfollati, circa 83.900 hanno attraversato i confini degli Paesi vicini, la metà si trova in Uganda. Il numero di persone che hanno trovato ospitalità nelle basi Onu sono circa 67.800, con la più alta concentrazione a Juba e a Malakal.
Plan Italia ha lanciato un appello (http://www.plan-italia.org/agisci/situazione-in-sud-sudan-crisi-umanitaria/) per raccogliere fondi a favore dei profughi del Sud Sudan. I fondi raccolti in Italia andranno direttamente alla sede di Plan Sud Sudan (senza intermediari) e verranno utilizzati immediatamente. Plan Italia dà un ampio resoconto su come i fondi vengono investiti, come è del resto prassi abituale di Plan Italia. Le donazioni sono detraibili dalla prossima dichiarazione dei redditi nella misura del 26%.
Per aderire all’Appello lanciato da Plan Italia Onlus:
Conto corrente bancario Unicredit intestato a Plan Italia Onlus – Agenzia: Milano Cordusio IBAN: IT57X0200801600 000102081201 CAUSALE CRISI SUD SUDAN
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Aggiornamento dal campo (data: domenica 19 gennaio ore 15:36, ora locale):
AJonglei le forze governative con il supporto di Updf (Uganda People’s Defence Force) sono entrate a Pakwau, a circa 2 km da Bor; la maggior parte delle forze di opposizione si sono ritirate e lesercito dovrebbe avere pieno controllo della città nelle prossime 24 ore; tuttavia ci sono ancora sacche di resistenza con rischio di ulteriori bombardamenti nella zona.
Nello stato di Upper Nile si registravano ieri ancora scontri nei pressi di Maban, gli spari sembravano provenire da forze di polizia per impedire a criminali di saccheggiare le case della zona, ciò ha creato il panico tra i rifugiati e le comunità di accoglienza; ora la situazione sembra essere tornata alla normalità, tuttavia la tensione rimane alta a Maban e a Renk. Nello stato dellEquatoria Centrale (con capitale Juba): si segnalano saccheggi da parte di persone in uniforme, al momento è lo stato che più si è svuotato di civili essendo territorio di conflitto fin dallinizio.
Lintervento di Plan Sud Sudan
Plan Sud Sudan continua la sua azione umanitaria ad Awerial, Juba e Yei (Equatoria Centrale), in termini di cibo e nutrizione, acqua, salute e igiene, ripari e istruzione nellemergenza per i bambini.
Cibo e protezione
a Juba uno specialista di nutrizione è in coordinamento con il dipartimento di nutrizione del governo per verificare lo stato dei bambini in tre campi non Unmiss;
34.840 sfollati sono stati identificati a Nimule città a sud del Paese al confine con lUganda ed è stata avanzata un proposta al World Food Programme;
Ad Awerial si è intervenuto sui bambini sotto i cinque in condizioni di denutrizione, le donne in attesa e coloro che allattano rimangono fuori dal programma di nutrizione, non essendoci al momento risorse alimentari disponibili.
Acqua, salute e igiene
Ad Awerial sono stati distribuiti saponi a 480 madri incinte e in allattamento;
dopo lanalisi della situazione ad Awerial sono stati individuate necessità in termini di servizi sanitari (latrine) e igiene;
a Yei Plan Sud Sudan si è appoggiata a un imprenditore per realizzare un pozzo e il lavoro di costruzione è già partito.
Ripari
A Yei, Plan ha distribuito saponi, tende, utensili per cucinare, contenitori per lacqua, kanga a 40 famiglie.
Istruzione
Con altre Ong Plan sta decidendo come intervenire presso linsedimento degli sfollati a Mingkaman (nella provincia di Awerial) in quanto gli edifici scolastici sono in situazioni disatrose e il numero di bambini sfollati nel campo non Unmiss è decisamente preoccupante: vi sono 44.000 bambini di cui 20.000 bambini in età scolare.
A Mingkaman vi è solo una scuola primaria con 7 classi, attualmente 4 aule sono occupate e utilizzate come cliniche e deposito di materiali, 3 aule sono infestate da topi e pipistrelli; la scuola ha subìto atti di vandalismo da parte degli sfollati che inizialmente vi avevano trovato rifugio. La scuola aveva un pozzo per lacqua che è stato rotto.
La scuola più vicina al campo di accoglienza suddetto è a 10 Km, non ha aule e nella zona vi sono altri rifugiati integrati con la comunità.
A 20 Km da tale campo, a Koth Athok, vi è una scuola con 4 aule e una latrina, ma anche qui vi sono già circa 500 sfollati con 200 bambini in età scolare.
Le autorità locali vorrebbero spostare i rifugiati di Mingkaman a 500 m pensando di creare una scuola tutta per loro nella nuova area.