Ucraina all’Onu: “La Crimea sia demilitarizzata”

di Redazione

 Kiev. Le basi militari ucraine in Crimea capitolano uno a uno, e i soldati russi le conquistano senza sparare un colpo. Kiev, incapace di far fronte militarmente all’avanzata russa, si appella all’Onu, a cui chiede di “demilitarizzare” la Penisola che ha scelto Mosca.

Intanto, Obama che ha annunciato l’invio di truppe nei paesi baltici, ha escluso un intervento militare degli Stati Uniti.

Si stringe sempre di più la morsa della Russia sulla Crimea, fresca di annessione sancita dal referendum del 16 marzo e certificata dal presidente Vladimir Putin. Sono state occupate quasi tutte le basi nella regione di Sebastopoli, quelle di Ievpatoria, Novoozerne, e altri luoghi fino a ieri sconosciuti al mondo. Il capo della Flotta ucraina Serghiei Gaiduk sarebbe finito agli arresti, e Kiev ha lanciato un ultimatum per la sua liberazione. Fonti militari a Sebastopoli smentiscono: “E’ andato via per conto suo”, “prima del blitz”, si ironizza, ma da Mosca, in serata, giunge un appello del ministro della difesa russo, Serghiei Shoigu, ai “dirigenti della Repubblica di Crimea” a liberare il comandante Gaiduk.

In questa situazione, l’Ucraina ha annunciato di voler abbandonare la Comunità degli Stati indipendenti (Csi) nata dalle ceneri dell’Urss (già lasciata dalla Georgia dopo la guerra con Mosca nel 2008). E ha chiesto all’Onu di dichiarare la Crimea zona demilitarizzata, proprio alla vigilia della missione di Ban Ki-moon a Mosca, dove presumibilmente incontrerà Vladimir Putin. E la Crimea non sta a guardare: il premier Serghiei Aksionov ha ordinato di chiudere la porta in faccia al vicepremier e al ministro della Difesa ucraina. “Non sono i benvenuti, nessuno li farà entrare e li rimanderemo da dove vengono”, ha tuonato.

Secondo il vice di Obama, Joe Biden, quanto sta accadendo in Crimea è “una minaccia non solo per l’Ucraina ma per l’intera comunità internazionale”. Gli Stati Uniti, ha annunciato da Vilnius, potrebbero inviare delle truppe nei Paesi baltici per rassicurare le ex repubbliche sovietiche, preoccupate dall’annessione della Crimea alla Russia.

Ma, come chiarito da Obama, gli Stati Uniti non intendono intervenire militarmente in Ucraina. Semmai, con gli alleati, sono pronti a prendere “azioni economiche ancora più dirompenti” nei confronti della Russia. Anche la Nato, per bocca del segretario generale Rasmussen, ha accusato Mosca di aggressione militare, definendo la crisi in Crimea “la minaccia più grave alla sicurezza e la stabilità dell’Europa dai tempi della Guerra Fredda”.

Il presidente dell’Osce (Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa) ha diffuso, nel frattempo, un comunicato nel quale sottolinea che l’annessione della Crimea alla Russia è “contro il diritto internazionale”.

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