Mosca. Sono “quasi 50mila” i soldati russi ammassati lungo il confine con l’Ucraina. E’ la stima fatta dai funzionari del governo Usa, citati dal Wall Street Journal.
Mosca, secondo gli esperti americani, è quindi “pronta per un’offensiva su vasta scala”, “mimetizza i suoi soldati e sta creando linee di rifornimento”. Il Pentagono rimane cautamente in attesa, ma si teme una escalation. Kiev parla addirittura Kdi circa “100mila soldati russi” ai propri confini, paventando una possibile nuova invasione dopo l’annessione della Crimea.
I media e le nuove autorità ucraine sono da tempo in allerta per i movimenti delle truppe di Mosca alla frontiera, e intervenendo in video da Kiev a un evento dell’Atlantic Council, un think tank di Washington, il segretario del Consiglio di sicurezza nazionale ucraino, l’ex capo ‘militare’ di Maidan Andrii Parubii, ha rilanciato l’allarme per la presenza di “circa 100mila soldati russi” ammassati ai confini, una cifra che va ben oltre i 20.000 indicati dagli Stati Uniti.
Al Pentagono la cifra appare “esagerata”, ma il timore che a Est possano soffiare venti di guerra resta. Del resto, se l’annessione della Crimea da parte della Russia ha fatto diventare Vladimir Putin il “nemico numero uno dell’Ucraina” – secondo il proclama con cui Iulia Timoshenko ha annunciato oggi stesso la sua candidatura alle presidenziali di maggio -, il leader del Cremlino ha al contrario visto crescere la sua popolarita’ in patria: al punto da sfiorare il suo record storico con un clamoroso 82,3% di consensi. Almeno stando all’istituto di sondaggi Vtsiom, vicino al Cremlino.