Kiev. Si combatte nell’Est dell’Ucraina dove si affrontano le forse di sicurezza ucraine e le milizie dei ribelli filorussi.
Kiev avrebbe circondato la città di Slavyansk per lanciare la seconda fase dell’operazione “antiterrorismo”, partita nelle ultime ore contro la città controllata dai miliziani filorussi armati. Il ministro della Difesa ucraino, intanto, conferma l’abbattimento di un elicottero militare: un Mi-8 sarebbe esploso in volo dopo essere stato colpito da armi da fuoco all’aerodromo di Kramatorsk. Qui sotto un’immagine diffusa su Twitter dalla piattaforna ucraina Euromaidan, che mostrerebbe il fumo dopo che un razzo avrebbe colpito il velivolo.
La Russia “vuole la terza guerra mondiale”, afferma il premier ucraino ad interim, Arseni Iatseniuk, citato dall’agenzia Interfax. “I tentativi di un conflitto militare in Ucraina porteranno ad un conflitto militare in Europa – avverte Iatseniuk (che nella giornata di sabato sarà in Italia e incontrerà il premier Renzi alle e sarà ricevuto dal Papa in Vaticano alle 11, ndr) – Il mondo non ha ancora dimenticato la Seconda guerra mondiale, ma la Russia vuole già la Terza guerra mondiale”. E chiede alla comunità internazionale di “unirsi contro l’aggressione russa” rappresentata a suo avviso dal “sostegno” di Mosca agli insorti filorussi in Ucraina che “costituisce un crimine internazionale”.
Il ministro della difesa a Kiev, Mykhailo Koval, denuncia inoltre la presenza delle truppe russe appena un chilometro dalla frontiera. All’esercitazione, spiega, prendono parte anche forze aeree, il ministro ha assicurato che “le truppe ucraine sono pronte a respingere qualsiasi aggressione”.
Il continuo intensificarsi delle tensioni preoccupa anche la comunità internazionale. La cancelliera Angela Merkel in un colloquio telefonico con Putin ha espresso “grande preoccupazione”. In una conferenze call tra Obama, Renzi, Merkel, Cameron e Hollande i leader Ue si sono schierati con il presidente americano. Fonti di Palazzo Chigi spiegano, infatti, che si è registrata una piena consonanza tra i leader sulla crisi ucraina.
Obama, da Seoul, chiede inoltre che il G7 avanzi nuove sanzioni contro Mosca. La Russia, dal canto suo, non sta a guardare. Lavrov definisce l’operazione di sicurezza avviata da Kiev nell’Ucraina orientale un “crimine sanguinoso” e accusa Washington di stravolgere l’accordo internazionale sull’Ucraina raggiunto a Ginevra: “Non ci possono essere domande unilaterali”.