Betlemme. Al Regina Coeli Papa Francesco esorta il presidente israeliano Shimon Peres e quello palestinese Abu Mazen a lavorare per la pace: E ora di porre fine a questa situazione sempre più inaccettabile, è per il bene di tutti.
In questo luogo ha detto il Pontefice, in visita in Israele dove è nato il Principe della pace, desidero rivolgere un invito a lei, signor presidente Abbas, e al signor presidente Peres, a elevare insieme con me unintensa preghiera invocando da Dio il dono della pace. Bergoglio ha offerto la sua casa in in Vaticano per ospitare questo incontro di preghiera.
Costruire la pace è difficile, ma vivere senza pace è un tormento, ha esclamato. Il conflitto tra israeliani e palestinesi dura da decenni, ha detto il Papa, ed è ora che si raddoppino gli sforzi e le iniziative volte a creare le condizioni di una pace stabile, basata sulla giustizia, sul riconoscimento dei diritti di ciascuno e sulla reciproca sicurezza.
È giunto il momento per tutti ha continuato di avere il coraggio della generosità e della creatività al servizio del bene, il coraggio della pace, che poggia sul riconoscimento da parte di tutti del diritto di due Stati a esistere e a godere di pace e sicurezza entro confini internazionalmente riconosciuti.
Dopo lincontro, mentre si dirigeva verso Piazza della Mangiatoia, il Papa ha fatto avvicinare lauto al muro alto otto metri che divide Israele dalla Palestina: è sceso accostandosi alla barriera di cemento, ha sfiorato il muro con la mano, restando a lungo in silenzio come in preghiera, poi vi ha appoggiato per un attimo la testa prima di tracciare con la destra il segno della croce.