Gaza. Israele è a lutto dopo il ritrovamento dei corpi di tre ragazzi ebrei rapiti il 12 giugno in Cisgiordania. Mentre la caccia ai loro presunti assassini di Hamas prosegue, l’aviazione israeliana ha attaccato 34 obiettivi di Hamas a sud di Gaza.
In Cisgiordania, a Jenin, nella notte fra lunedì e martedì, soldati israeliani hanno ucciso un giovane palestinese che, secondo fonti militari, aveva scagliato contro di loro un ordigno. A Gerusalemme, intanto, proseguono le consultazioni di governo.
La scorsa notte il Consiglio di difesa dell’esecutivo israeliano ha discusso a lungo le ripercussioni della uccisione dei ragazzi, ma non ha adottato decisioni operative. In serata il premier Benyamin Netanyahu ha convocato gli stessi ministri (assieme con il ministro degli Esteri, Avigdor Lieberman, che torna oggi in Israele) per proseguire le consultazioni.
Mentre in Cisgiordania l’esercito riduce il volume delle operazioni e si concentra nella zona di Hebron nella caccia a due ricercati palestinesi (Marwan Kawasmeh e Amar Abu Ayshe, entrambi membri di Hamas), la tensione ai margini della striscia di Gaza resta elevata. Nella nottata miliziani palestinesi sono tornati a sparare razzi verso la città israeliana di Ashqelon.
Le famiglie dei tre ragazzi (Ghilad Shaar, Eyal Yifrach e Naftali Frenkel) si stringono nel loro dolore e compiono i preparativi per i funerali, che dovrebbero svolgersi in giornata. In Cisgiordania coloni ultrà hanno disseminato messaggi in cui esortano a vendicare l’uccisione dei tre ragazzi. L’esercito israeliano cerca adesso di impedire possibili attacchi di ritorsione da parte di estremisti ebrei contro palestinesi.