Londra. È tempo di rivoluzione e sconvolgimenti a palazzo: la Regina Elisabetta potrebbe abdicare nel giorno di Natale.
A diffondere i rumors, diventati sempre più insistenti, sono stati i bookmakers inglesi che non confermati però dal portavoce di palazzo.
L’addio arriverebbe la notte di Natale, in occasione del discorso di auguri ai suoisudditi. Anche a ridosso dello scorso 25 dicembre si era parlato di un possibile passo indietro. Così non è stato. Ma se la 88enne regina dovesse effettivamente abbandonare il trono aprirebbe una svolta storica. Una possibilità, quella di quest’anno, concretizzata però dalle fatidiche parole che sua maestà avrebbe già pronunciato registrando il discorso di Natale.
La corsa alla scommessa si è concentrata in poche ore generando una quantità di puntate che ha fatto scattare l’allarme per ilbookieCoral. Anche perchè se ildiscorso, che sarà trasmesso dallaBbcil 25 dicembre, è stato effettivamente già registrato, si teme una “fuga di notizie”.
Buckingham Palace corre ai ripari: “Se la regina volesse fare un annuncio di questa entità, certo non userebbe un discorso pre-registrato e che va in onda nei territori del Commonwealth nel Sud Pacifico diverse ore prima che nel Regno Unito – fa sapere al Telegraphuna fonte a Palazzo – vorrebbe dire che la fine del suo regno verrebbe annunciata ufficialmente a Tuvalu e non a Londra. Quindi no, non è vero”.
Non è la prima volta che circolano simili voci in occasione idi un discorso di sua maestà: già lo scorso gennaio la stessa Coral sospese temporaneamente lescommessedopo una puntata da 200 sterline registrata a Windsor che seguì indiscrezioni sull’assunzione di maggiori responsabilità per il principe Carlo.
Perlinea dinasticalo scettro passerebbe nelle mani delprincipe Carloche si troverebbe ad amministrare il Regno all’età di 65 anni. Già all’inizio del 2014 iltrasferimento a Buckingham Palace era stato visto come una manovra di avvicinamento al trono. Tuttavia, sono in molti a credere che il principe Carlo potrebbe rinunciare all’incarico in favore di William, sempre più protagonista degli impegni in politica estera e amatissimo dagli inglesi.