Festa dell’Europa alla scuola “Pascoli”

di Redazione

 AVERSA. Festa dell’Europa, ma anche valorizzazione dell’identità territoriale nostrana quella che la scuola media statale “Giovanni Pascoli” di Aversa ha messo in scena in chiusura dell’anno scolastico 2009-2010.

Alla presenza del sindaco Domenico Ciaramella e del suo vice Nicola De Chiara, l’istituto normanno, diretto dalla dottoressa Maria Rosaria Bocchino, ha allestito, nell’anfiteatro dalla struttura scolastica di via Ovidio, una manifestazione con il duplice intento di mettere in mostra i risultati dei percorsi Pon – obiettivo C1 e mandare in scena “Terra mia”, un musical fatto in casa da ragazzi e docenti, che ha fatto registrare un vero e proprio successo. Per l’occasione, presente nel cortile della scuola il camper di “Europe direct”, coordinato dall’amministrazione provinciale.

La mostra ha evidenziato i percorsi Pon attivati dalla scuola e finanziati dall’Unione Europea: “Latiniadi”, “Paroliamo”, “Berlin, meine Liebe”; “Let’s cross the Channel”, “Terra mia”, “ALLENAlaMENTE”. Ogni percorso ha realizzato un proprio stand, dove gli alunni hanno illustrato agli ospiti i propri lavori, incontrando un ottimo successo di interesse. Dopo i saluti della dirigente della “Pascoli” e del sindaco di Aversa Ciaramella, si è passati alla premiazione degli alunni che si sono distinti in diverse competizioni (gare di matematica, concorsi artistici e letterari) svoltesi nel corso dell’anno scolastico.

La “Festa dell’Europa” si è chiusa con il musical “Terra mia”,spettacolo originale nei testi e nelle coreografie, realizzato da alunni e docenti nell’ambito dell’omonimo percorso Pon – C1, “per la valorizzazione dei prodotti e del patrimonio artistico – culturale del nostro territorio. Le identità territoriali, infatti, non vanno vissute come diversità, ma come contributo che ciascun cittadino offre per arricchire lo scenario europeo”.

Un tour sulle ricchezze culturali del territorio aversano con “scorribande” in altre culture come quelle prettamente europee (francese e spagnola) o a noi più lontane come quella araba, sintomo di una scuola che si apre all’intercultura e al passo coi tempi. Chiusura con un ricco buffet di prodotti locali offerto dai genitori degli alunni.

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