AVERSA. Pensavamo di non intervenire ulteriormente sulla vicenda strisce blu. Ma, purtroppo ci sbagliavamo.
Così i consiglieri cosiddetti dissidenti della maggioranza consiliare, contrapposti al gruppo vicino al sindaco Ciaramella. I colleghi affermano i dissidenti allindomani della seduta consiliare in cui si è discusso dei parcheggi a pagamento che hanno votato e approvato lemendamento sulla nostra mozione hanno deliberato una mozione contra legem, in quanto non è prevista una trattativa privata tra lEnte e la società dei servizi. Inoltre, non pachi di cotanto ardire, hanno preferito uscire sui giornali, forse perché nel civico consesso non sono riusciti con gli argomenti a convincere e a sostenere la loro votazione se non con la forza dei numeri. Hanno decretato una riduzione della tariffa e non una riduzione degli stalli. Non hanno tenuto conto delle richieste fatte da oltre 3mila persone. Non hanno ritenuto privilegiare le mamme e le donne incinte, fosse anche solo per galanteria. Non hanno considerato i luoghi di culto degni di una attenzione particolare. Anzi, hanno deciso di regalare alla società dei parcheggi altri 350 stalli di sosta, situati nei pressi della nuova fiera settimanale. Forse dimenticano che sono quasi i due terzi dellintero appalto.
E senza pronunciarsi sui tempi di attuazione della loro mozione quasi sine die, continuano i dissidenti si sono limitati a portare allattenzione dei media profili personali di presenza o di assenza di consiglieri dal Comune. Dimenticando che spesso si assiste a mere presenze di alcuni consiglieri, solo ed esclusivamente quando lente comune ci mette la faccia e anche la tasca. Basta con queste querelle. Parliamo dei problemi della Città. Eleviamo il confronto. Hanno tirato in ballo il presidente del Consiglio, affermando che ha votato con la minoranza, come se il presidente fosse solo della maggioranza e non avesse capacità di valutazione e/o autonomia decisionale. Smettiamola di essere pretestuosi e vili. Il confronto sulle strisce blu è stato forte e leale ma allinterno delle sedi istituzionali. E, chi non ha parlato in quella sede ordinamentale non venga oggi a raccontare favole.