AVERSA. Il mondo universitario, nellindiscussa unità di intenti tra corpo docente e allievi, nelle ultime settimane si trova ad affrontare una delle crisi più dure di sempre.
I tagli disposti dal governo penalizzano in particolar modo le facoltà del Sud Italia, che troppo spesso devono adeguare mezzi e strutture al cospicuo afflusso di iscrizioni annuali. Da qualche giorno una simbolica forma di protesta silente, nata dalla Facoltà di Ingegneria di Aversa, sta prendendo piede in tutte le altre che si trovano nel circuito della Seconda Università degli Studi di Napoli. Unimponente manifestazione, tenuta a Napoli, giovedì scorso ha portato in piazza centinaia tra ragazzi, professori e ricercatori universitari, al grido unitario di diamo un taglio ai tagli.
Ma se il preside della Facoltà di Ingegneria aversana, Michele Di Natale, dichiara che presto le attività didattiche torneranno alla normalità e che resta salda sul territorio aversano listituzione universitaria senza alcun pericolo di soppressione, di diverso avviso sono i rappresentanti degli studenti ed i ricercatori intervistati. La paura che questa riforma tenda essenzialmente a cancellare nuove e meno radicate facoltà è più che unìipotesi solo paventata. Il sistema del turn over, applicabile nellimmediato futuro, prevede di fatto unoccupazione ridotta del personale assunto, diminuendo ulteriormente lesiguo compenso mensile percepito.
Sul fronte tasse universitarie, invece, gli studenti denunciano un incremento anche del 100%, riportando le Università indietro nel tempo in cui si escludeva laccesso di massa e si favoriva solo quello elitario, basato sulla determinazione economica e non da quella meritocratica.
Tagli, protesta alla Sun (02.07.10) – VIDEO |