Il giudice condanna il Comune per mancato prelievo dei rifiuti

di Antonio Arduino

Antimo CastaldoAVERSA. La presenza di rifiuti in strada mette a rischio la salute e va sanzionata. E’ quanto ha deciso il giudice di pace di Aversa Aniello Morlando

… che, con sentenza del 26 giugno 2009, notificata il 28 maggio scorso, ha condannato il Comune di Aversa al pagamento di 500 euro, più gli interessi legali accumulatisi dalla pronuncia della sentenza al momento del saldo, per aver provocato danni alla salute di Antimo Castaldo. Aggiungendo a carico del Comune anche le spese processuali sostenute dal ricorrente e il pagamento delle spese di giudizio a favore del Consorzio Geo Eco, che era stato immotivatamente coinvolto nella vicenda.

Vicenda che, racconta Castaldo, di professione avvocato civilista, “ha avuto inizio nel dicembre del 2007, quando ho citato in giudizio l’amministrazione comunale perché, essendo residente in via Torrebianca 51, pur pagando regolarmente la tassa per il prelievo dei rifiuti solidi urbani (Tarsu), non ricevevo il corrispettivo servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti che avrebbe dovuto essere garantito dal Comune”. “Come dimostrato al giudice con foto, articoli di stampa e testimonianze – continua Castaldo – la presenza di cumuli di rifiuti in strada, tra l’altro presenti in maniera abituale anche dopo il 2007 e presenti ancora oggi, mi aveva provocato danni personali e patrimoniali, impedendomi una normale vita di relazione familiare e professionale. Producendomi, inoltre, turbamento, ansia e stress, la presenza dei rifiuti aveva influito negativamente sulle mie condizioni di salute danneggiando la mia qualità di vita complessiva”. “Di tutto questo l’unico responsabile era – sottolinea Castaldo – il Comune di Aversa. Colpevole della continua emergenza rifiuti in cui viveva e vive la città”.

Un comportamento che, per l’avvocato, configurava e configura la mancata osservanza dell’obbligo a cui è tenuto la Pubblica Amministrazione, in questo caso il Comune, di assicurare la fruizione del diritto alla salute sancito dall’articolo 32 della Costituzione Italiana. Attuando un’attività positiva in favore della salute dei cittadini (vale a dire impegnandosi direttamente) sia in via preventiva (qual è ad esempio la rimozione dei rifiuti, lo spazzamento delle strade, la potatura degli alberi) che recuperatoria (vale a dire sostenendo il cittadino danneggiato a recuperare lo stato di salute). Come, ad esempio, fa organizzando e proponendo soggiorni climatici per anziani.

Tesi accolta dal giudice Morlando che ha condannato il Comune di Aversa escludendo da ogni responsabilità il consorzio Geo Eco sul quale l’amministrazione aveva tentato di far ricadere le accuse. Per il Giudice, il Consorzio era “completamente alieno” dalle richieste risarcitorie avanzate da Castaldo perché il Comune di Aversa è “demandato dalla legge alla tutela del diritto alla salute”. Da qui la doppia condanna per l’amministrazione, soccombente sia nei confronti di Castaldo che del Consorzio GeoEco.

“Questa sentenza – dice Castaldo – farà da apripista per i tanti che hanno, hanno avuto o avranno il mio stesso problema essendo possibile ricorrere al giudice entro cinque anni dall’evento”. “Cosicché – conclude – chiunque dal 2007 in poi ritenga di aver subito danni personali dal comportamento omissivo dell’amministrazione cittadina, rispetto alla questione rifiuti, potrà rivolgersi al tribunale per ottenere giustizia”.

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