Chiusura negozi, Ascom chiede modifica dell’ordinanza

di Redazione

Franco CandiaAVERSA. In estate, è noto, si vive di notte, i giovani e non solo amano incontrarsi a tarda ora, godersi un po’ di frescura, consumare un gelato, bere una bibita, raccontarsi la giornata, organizzare le vacanze.

Ci si incontra però senza tener conto che la notte, per la stragrande maggioranza dei cittadini, serve per riposare. L’esuberanza del ‘popolo della notte’ a volte trascende e si verificano degli episodi spiacevoli, creando non pochi problemi agli esercizi di somministrazione, che devono loro malgrado rispettare l’ordinanza sindacale vigente (la numero 159 del 3/10/2006) che ordina il seguente orario: orario minimo di apertura giornaliera 8 ore; orario massimo di apertura giornaliera 18 ore; apertura non prima delle ore 6; chiusura non oltre le ore 24; le tipologie congiunte di tipo “a” e di tipo “b”, cioè i ristoranti con annesso bar, hanno la possibilità di prorogare la chiusura alle ore 1. Tutti i titolari degli esercizi pubblici per la somministrazione sia di tipo “a” che di tipo “b” possono, nella giornata del sabato, prorogare la chiusura di un’ora. Quindi, soltanto le tipologie congiunte possono, il sabato, rimanere aperti fino alle ore 2.

Da sempre Aversa è polo attrattore del circondario, negli ultimi anni, a seguito della liberalizzazione delle licenze, si è avuto un proliferare di attività nell’ambito della somministrazione che se per un verso si è dimostrato controproducente per il raddoppio delle attività, per l’altro ha fatto sì che la città diventasse l’attrazione di tutto l’agro aversano e i paesi a nord di Napoli.

Consapevole dell’importanza del comparto commerciale di Aversa, unica economia della città da cui dipende il destino di molte famiglie, l’Ascom guidata da Franco Candia, al fine di evitare ulteriori sanzioni ai danni dei commercianti che non farebbero altro che aggravare la situazione finanziaria in un periodo così critico, chiede di poter affrontare una volta per tutte queste problematiche, augurandosi di raggiungere una soluzione soddisfacente per tutti, ribadendo che “senza una economia valida la nostra città non potrà avere il futuro che si merita”.

Pertanto, Candia, su sollecitazione dei propri associati, ha proposto ai sensi e per gli effetti della normativa vigente, di modificare l’ordinanza sindacale così come segue: raggruppare la tipologia b alla tipologia a; differire di un’ora nel periodo estivo che va dal 1 giugno al 30 ottobre; differire di un’ora nel periodo invernale che va dal 1 novembre al 30 maggio nei giorni di giovedì, venerdì, sabato.

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