Movida, esercenti chiedono proroga di un’ora

di Redazione

 AVERSA. La movida continua a tenere banco nel dibattito pubblico. Vi è necessità di trovare un punto di equilibrio tra le esigenze legittime degli esercenti, quelle dei residenti delle zone interessate al caos e dei giovani fruitori e frequentatori di bar e ritrovi.

Un’ordinanza comunale stabilisce regole ben precise: chiusura entro mezzanotte di bar ordinari, l’una di notte per le attività di somministrazione alimentare, divieto di vendita di alcool a minorenni e divieto di produrre rumori molesti oltre la mezzanotte. Ma in molti, soprattutto i giovani che hanno dato vita ad una petizione popolare, dicono questa non è una città senza speranza per gli under 20. Nella giornata di giovedì 14 ottobreè in programmaal palazzo di Città un vertice tra Comune, associazione dei consumatori ed associazioni di categoria, Ascom, Confesercenti, Ente per il Turismo e artigiani, per trovare la quadratura del cerchio.

“Siamo molto soddisfatti dell’iniziativa – ha commentato Pina Giordano, presidente cittadino della Confesercenti – e soprattutto ringrazio il dirigente De Chiara per l’invito e l’impegno che sta manifestando per questo problema. La cosa strana è che questa riunione è stata voluta da un dirigente solerte, e non dall’amministrazione comunale, che come noi è stata semplicemente invitata. La parte politica evidentemente non ha a cuore le sorti economiche della città. Noi abbiamo chiesto di rivisitare l’orario di apertura di bar e ristoranti, puntando l’attenzione su un controllo maggiore da parte delle forze dell’ordine. In una città come la nostra a vocazione provinciale è impensabile che i vigili smontino alle 8 di sera, magari un tavolo di concertazione potrebbe essere utile per garantire controlli sul territorio tutta la notte. Inoltre, la videosorveglianza, se c’è, perche non funziona? In altri posti è un deterrente importantissimo per la sicurezza pubblica. La nostra proposta, però, tende a chiedere che vengano prolungati di un’ora gli orari degli esercizi di somministrazione. In modo da soddisfare le esigenze di tutti. Naturalmente garantendo il rispetto anche di chi vuol riposare”.

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