AVERSA. Michele Galluccio, Emilio Scalzone e Nicola Andreozzi, Gino Della Valle e Gianpaolo Dello Vicario, esponenti del Pdl in seno alla maggioranza Ciaramella, inviano un messaggio ai vertici provinciali e regionali del partito …
… per esprimere disagio e malessere nei confronti di una politica locale e territoriale che prende sempre più le sembianze di una farsa, e a dire il vero anche mal interpretata.
Premesso che per i cinque pieidellini il sarcasmo si fa dobbligo in queste occasioni, considerando che è rimasto solo questo per alleggerire una situazione a dir poco drammatica, scrivono: Il Pdl nasce da un grande progetto, il sogno di una destra moderna, una destra europea concretizzatosi in una sinergia di idee e di uomini, dalla volontà di unire le forze per raggiungere più facilmente gli obiettivi comuni prefissati; e per realizzare questo sogno credevamo che lavorando intensamente potessimo creare un partito che fosse espressione di questi ed altri grandi ideali. Tale lavoro inizialmente si era mostrato difficile ma agevolato dalla condivisione per il progetto comune, dalla passione per realizzarlo e dallentusiasmo per portarlo a termine. In realtà, però, nonostante le suddette premesse, che non sono mai venute a mancare, a livello locale abbiamo trovato non poche difficoltà, ci siamo dovuti scontrare con un modus operandi che oscilla tra lanarchia e la dittatura. Ad esempio, finalmente dopo qualche anno viene nominato il direttivo, organo di consultazione fondamentale nellambito di una realtà partitica, ma usato come ratificatore di scelte già prese e non condivise. Sembra di assistere ad un conflitto fratricida senza fine, come se lo scopo delle componenti confluite allinterno del Pdl fosse quello di divergere e non di convergere, di distruggere e non di costruire. La prova di questo disordine, agevolata dal silenzio di molti, sta nel fatto che anche chi dovrebbe garantire considerando il ruolo che ricopre una distensione, fomenta la polemica, e sobilla gli animi, utilizzando a proprio piacimento le parole di regole e dignità, perché pensa sempre che laffidabilità di alcuni basti a sconfiggere il ricatto di altri. Per questo è necessario ricorrere ai ripari subito e in maniera decisiva, perché questa logorante quanto inutile lotta interna, non può che sfociare in un virus dilagante che crea terreno fertile per la divisione, tanto auspicata da qualche cugino o affine.
I cinque, in particolare, si rivolgono al coordinatore provinciale, senatore Pasquale Giuliano, in quanto nostro concittadino, oltre che leader provinciale e nazionale, affinché, insieme agli altri vertici provinciali, immediatamente accenda un faro sulla nostra città e risolva al più presto la situazione prima che si incancrenisca irrimediabilmente.