Una “criniera blu” per Porta Napoli

di Redazione

 AVERSA. Aversa, città normanna, città delle cento chiese e di consolidata arte sacra, città di antiche tradizioni che si contemplano in luoghi rimasti immutati nei secoli, in cortili che si aprono dietro portoni alti ed imponenti.

In questo quadro di antico splendore si collocano oggi esempi di terribile modernità. Concepireste voi che al bellissimo quadro della Gioconda di Leonardo, sopra al sorriso enigmatico della donna, venissero messi, dalla sera alla mattina, due lunghissimi baffi neri? Certamente no, anzi sarebbe assurdo solo pensarlo, sarebbe impensabile storpiare un opera d’arte di immane valore morale e materiale.

Ebbene, nella città normanna questo è stato già fatto. Certo, ad Aversa non c’è la Gioconda, ma c’è un monumento, risalente all’anno mille, che è il fiore all’occhiello della città, la porta d’ingresso, Porta Napoli, la prima cosa che si vede entrando, a cui da circa un anno è stato posto non un baffo, ma un’orrenda criniera colorata di led blu. Infatti ogni fine settimana, o in occasioni del tutto particolari, questo tubolare luminoso, che tra l’altro ne delinea l’intero perimetro, viene acceso dando l’impressione di essere nelle vicinanze di un bar particolare con luci psichedeliche. Insomma, una sorta di abbellimento del tutto provinciale (a voler essere buoni).

Ma per valorizzare questo splendido monumento non sarebbe stato meglio un sistema di fari che con la penombra rendesse l’effetto ottico desiderato? Forse concetto troppo delicato o semplice, per chi ha progettato tale sistema di illuminazione.E visto che nulla deve mancare, una mozione d’ordine va data anche ad un altro sistema di “abbellimento” comparso sono qualche settimana fa. Parliamo dei dissuasori di sosta (paletti) posti in via Seggio. Non solo hanno ristretto la già difficile carreggiata, ma hanno donato al paesaggio un area di decadente strada di periferia, dove le luci dei negozi cozzano non poco con questi paletti argentati senza alcuna forma artistica. Vero è che servono ad evitare la sosta vietata dei soliti furbi, ma anche in questo caso potevano essere usate delle attenzioni e soprattutto delle idee architettoniche che unissero l’utile al dilettevole. Anche questo evidentemente troppo difficile.

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