AVERSA. Laccordo, se ci sarà, dovrà avvenire in tempi brevi. Se arriviamo al 2011 non ha più senso, non essendoci più tempo utile per mettere in atto il mini programma delle cose da fare che abbiamo indicato.
Paolo Santulli, leader del Gruppo Unico delle Autonomie, con i suoi quattro consiglieri comunali (Imma Lama, Salvatore De Gaetano e Mario Abate) potrebbe divenire determinante nel mantenimento della maggioranza da parte della coalizione di centrodestra.
Un ruolo ancora più importante anche alla luce delluscita ufficiale dalla coalizione di centrodestra del gruppo consiliare di Futuro e Libertà per lItalia (Rosario Capasso, Francesca Marrandino, Gianmario Mariniello e Nicola Verde) pubblicamente dichiarato dal responsabile provinciale dei finiani Peppe Sagliocco, in occasione di un convegno nella serata di lunedì, organizzato dal parlamentare del Pd Stefano Graziano.
Santulli, inoltre, ribadisce che lobiettivo del Gruppo Unico delle Autonomie è di attuare alcuni punti programmatici che abbiamo evidenziato pubblicamente, sottolineando anche che non abbiamo alcuna velleità di ottenere poltrone. Ci siamo anche dichiarati, di conseguenza, disponibili allappoggio esterno di questa maggioranza sempre che si obblighi a garantire lattuazione di un programma minimo. Ma, ad oggi, pare che niente sia ancora stato deciso.
Ma cè da considerare che incontri e smentite si susseguono senza sosta sin dalla scorsa estate, senza che si riesca a mettere in atto un accordo solido. A fare da apripista era stato il sindaco Mimmo Ciaramella, incontrando le forze politiche che compongono la sua maggioranza ma ottenendo un diniego forte, soprattutto allinterno del suo stesso partito, il Pdl. Poi la situazione ad un certo punto è precipitata, con la coalizione che si è vista sconfitta tre volte in altrettante sedute del civico consesso.
Ad oggi, non si riesce ancora a quagliare e Ciaramella rischia seriamente di non avere più la maggioranza. I discorsi conclude lesponente politico aversano sono tuttora aperti. Nulla è precluso. Quello che è certo è che noi abbiamo detto pubblicamente cosa vogliamo e siamo in attesa di una risposta che, per il bene della città, speriamo non giunga troppo tardi.