AVERSA. La storia di malasanità raccontata a Pupia dallaversano Antonello Palumbo sarà largomento della puntato di lunedì 21 febbraio della rubrica del Tg5 LIndignato Speciale condotta da Andrea Pamparana.
Da oltre due mesi, il papa di Antonello, per i sanitari che lo tengono in cura, potrebbe essere trasferito a casa dove, applicando uno specifico protocollo terapeutico, potrebbe essere curato con minore spesa e, sopratutto, potrebbe sentire laffetto dei familiari, ma che per mancanza di fondi non può essere dimesso dallospedale in cui è ricoverato cosicché giace (o almeno giaceva fino al momento in cui è stato registrato il servizio) in un letto del reparto di medicina del nosocomio di Piedimonte Matese, assistito costantemente dalla moglie.
Linviata Maria Luisa Cocozza hainvitato Antonello a raccontare la storia alle telecamere per richiamare lattenzione del commissario straordinario dellAsl Caserta Menduni e, perché no, del sub commissario regionale alla sanità Zuccatelli, su una realtà che fa a pugni con lobbligo imposto dallarticolo 32 della Costituzione Italiana di garantire assistenza.
Mio padre Vincenzo – ha raccontato Antonello – è affetto da una malattia rara, latrofia multisistemica cerebellare, conosciuta come Msa, che lo costringe permanentemente a letto. Per un improvviso episodio di insufficienza respiratoria acuta il 18 ottobre 2010 ha avuto la necessità di essere trasportato al pronto soccorso dellospedale Moscati dove fu sottoposto a tracheotomia per consentire la ventilazione meccanica e a gastrostomia per essere alimentato. Poi, per mancanza di posti nella rianimazione, fu trasferito in quella dellospedale di Piedimonte Matese.
Il video del 01.02.11 |
In quel reparto- ha detto – mio padre è stato trattato ottimamente e messo in condizione di tornare a casa. Tanto che il responsabile della struttura il 22 novembre trasmise una nota al direttore del distretto sanitario in cui chiedeva lattivazione di un piano terapeutico assistenziale domiciliare. Sottolineando che sarebbe stato sia nellinteresse del paziente, che ne avrebbe ottenuto maggior giovamento rispetto al ricovero in una corsia dospedale, sia nellinteresse dellAzienda sanitaria che avrebbe ottenuto un risparmio economico, considerando che un giorno di ricovero ospedaliero ha un costo di oltre 600 euro. Ad oggi 11 febbraio 2011 (data della registrazione del servizio televisivo) mio padre è ancora nellospedale di Piedimonte Matese, ricoverato in medicina generale.
Un ricovero che costa allazienda sanitaria sicuramente molto più di quanto sarebbe costata lassistenza a domicilio e che nega allammalato di godere per intero del conforto dei familiari.