AVERSA. Giovedì mattina il sindaco di Aversa, Domenico Ciaramella, è stato ospite della trasmissione radiofonica, in onda su Radio Monte Carlo, Buongiorno Italia.
Il primo cittadino normanno ha illustrato le peculiarità della città rispondendo alla domanda Tre Buoni motivi per visitare Aversa. Ciaramella ha parlato del museo a cielo aperto, ovvero del centro storico normanno, di Aversa Città della musica per aver dato i natali a grandi compositori dell800 e delle prelibatezze eno-gastronomiche.
Aversa tre cose belle: la sfogliatella, la mozzarella e Ciaramella, ha detto il primo cittadino con la consueta ironia. Al di là degli scherzi, Ciaramella ha parlato dei mille anni di storia hanno consegnato alla nostra città un patrimonio artistico di grande pregio. Il centro storico è costituito da numerose chiese da cui deriva il nome di Città dalle cento chiese. E proprio alla Diocesi si riferisce la proprietà delle maggiori opere artistiche ed architettoniche presenti in città. Dalla Cattedrale di San Paolo, con il suo splendido deambulatorio romanico e la sua maestosa cupola ottagonale, alla stupenda chiesa barocca di San Francesco delle Monache e la chiesa di Santa Maria a Piazza, dove sorge il Castello Aragonese. I più importanti pittori sono presenti nelle chiese aversane, dalla scuola giottesca a Guido da Siena, da Angiolillo Arcuccio a Colantonio. Ed ancora Polidoro da Caravaggio, Marco Pino da Siena, Pietro da Cortona, Pietro Negroni detto il Giovane Zingaro, Josè de Ribeira detto lo Spagnoletto, Massimo Stanzione, Francesco Solimena, solo per citarne alcuni. Ma Aversa ha una grande tradizione musicale, basti citare tre illustri musicisti cui la nostra Città ha dato i natali: Domenico Cimarosa, Niccolò Jommelli e Gaetano Andreozzi.
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E per finire il sindaco normanno ha messo in risalto la la cucina aversana, che deriva dalla cucina napoletana con variazioni che le danno un’impronta tipicamente agricola. È una cucina sbrigativa e senza complicate manipolazioni, ma saporita e gustosa nello stesso tempo per la semplicità e naturalezza dei suoi ingredienti. Non mancano però piatti di maggiore impegno. Molto gustato è un piatto tipico aversano lo scarpariello (bucatini al sugo piccante), ma l’ingrediente per eccellenza della cucina aversana è sicuramente la mozzarella di bufala. Non possiamo dimenticare, però, il famoso è il vino Asprinio Doc, un vino la cui origine si perde nella notte dei tempi. Sappiamo per certo che nella nostra terra un’uva che non aveva eguali. Si sa che in epoca normanna Louis Pierrefeu, cantiniere di corte di Roberto d’Angiò, individuò nei dolci declivi vicino Aversa il suolo ideale per impiantare le viti che assicurassero alla corte normanna una riserva ricca di spumanti. La scelta si rivelò giusta: i tralci di vite, infatti, appoggiandosi agli alberi di pioppo, che fungevano da sostegno, crescevano in altezza ed a festoni, consentendo così la produzione di quella caratteristica uva divenuta famosa fin dai tempi angioini. Tale sistema di viticultura, molto particolare, in quannto le viti, dette maritate poiché si appoggiano appunto ai pioppi, innalzandosi anche oltre i 10-15 metri di altezza, si chiama “Alberata Aversana.