Rissa in via Giotto, si analizzano i filmati della videosorveglianza

di Nicola Rosselli

 AVERSA. Potrebbero avere le ore contate i bulli che sabato sera hanno dato vita ad una maxi rissa a colpi di bottiglie, conclusasi con il ferimento di un giovane minorenne al quale sono stati applicati una decina di punti per suturare una ferita all’altezza di un orecchio.

Gli agenti del commissariato di Aversa che, agli ordini del dirigente Luigi Del Gaudio, conducono le indagini sull’episodio, hanno, infatti, chiesto alla polizia municipale di Aversa ifilmati di videosorveglianzache, in via Giotto e via Michelangelo, hanno ripreso le scene del mucchio selvaggio. Scene di routine nel fine settimana, ma che, oramai, fanno notizia solo se c’è il ferito. Icaschi bianchiaversani hanno fornito quanto richiesto e non è escluso che, nei prossimi giorni, dopo aver mostrato i filmati anche all’unica vittima della maxi rissa di sabato scorso, si possa giungere all’identificazione e all’incriminazione almeno dei giovani partecipanti più focosi. A dimostrazione che le telecamere fatte installare dall’amministrazione comunale per la sicurezza e l’incolumità dei cittadini servono.

Secondo una prima ricostruzione, così come avviene con cadenza fissa nelle ultime settimane, anche questa volta tutto è iniziato con uno sguardo più insistente. Da “un che c…o guardi a fare” si è passati alle vie di fatto. Avvertiti attraverso i telefoni cellulari, intanto, sul posto, all’incrocio tra via Giotto e via Michelangelo, nel tratto tra una nota pizzeria ed un altrettanto noto bar, sono giunti un’altra decina di giovani che si sono aggiunti ad altrettanti già pronti. Alla fine, senza capire quale sia stato il motivo della rissa, è scoppiato un parapiglia che ha visto in campo almeno tre fazioni divisi a seconda dei paesi di origine: Casal di Principe, San Marcellino e Trentola Ducenta. A testimonianza del fatto che ad Aversa nelle serate dei fine settimana arrivano diverse migliaia di persone provenienti non solo dall’Agro, ma anche da molti comuni dell’hinterland settentrionale di Napoli come Giugliano, Frattamaggiore, Grumo Nevano e così via. Nessuno, nemmeno i gestori dei locali, hanno avvertito le forze dell’ordine e la zuffa si è fermato solo quando ha fatto la sua comparsa il sangue.

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Redazione
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