Rimpasto Giunta, il Pdl torna a riunirsi e riprende la bagarre

di Redazione

Domenico Ciaramella AVERSA. Dopo la pausa forzata, a causa del problema di salute del sindaco Ciaramella e delle decisioni sul Piano Casa, riprende la bagarre per l’ingresso in giunta da parte di almeno tre consiglieri comunali del Popolo della Libertà.

Lunedì 4 aprile è, infatti, in programma l’ennesima riunione del gruppo consiliare del partito di maggioranza relativa. I nove rappresentanti istituzionali pidiellini si incontreranno da soli per poi, martedì, ampliare la platea agli assessori e agli altri dirigenti locali del partito. Da discutere, tanto per cambiare, l’ormai famigerato rimpasto in giunta che sembra essere divenuto una chimera. E per un motivo ben chiaro, poi, rischia di non attuarsi: manca ormai un anno o, forse, addirittura una decina di mesi alla fine di questa consiliatura e cambiare in corsa, per l’ennesima volta, tre assessori, quasi certamente in settori vitali, rischia di vanificare del tutto l’attività amministrativa. Quest’ultima che, a detta dello stesso primo cittadino e del Gruppo delle Autonomie di Paolo Santulli & company, che avevano sottoscritto un mini programma da portare a termine entro la primavera del 2012, doveva essere a livello di “fuochi d’artificio”. Ma, al momento, gli unici “botti” sono quelli provocati dai litigi sotterranei e dalle accuse, anch’esse sotterranee, che si scambiano i contendenti in campo, cercando, come si suol dire, di “farsi le scarpe a vicenda”.

Per la cronaca, a bussare alla porta dell’esecutivo sono Michele Galluccio che vorrebbe prendere il posto di Giampaolo Dello Vicario, il quale promise di dimettersi in caso di elezione al consiglio provinciale (elezione poi avvenuta); Carlo Amoroso, che punta al posto di Luciano Luciano, il quale comunque andrebbe in Consiglio come primo dei non eletti; Mario Tozzi al posto di Vincenzo Lanzetta che, come Luciano, fu nominato assessore esterno, senza essere eletto consigliere comunale e questo particolare sarebbe stato individuato come “discriminante”. Ma, in verità, pare che anche tra questi tre pretendenti, negli ultimi giorni, si sia fatto strada il convincimento che, al punto in cui si è giunti, essere nominati assessori è quasi inutile se non controproducente per sé e per la città.

In ogni caso, Ciaramella sarà costretto a mettere mano all’esecutivo per assegnare l’importante settore dei lavori pubblici che non può essere portata avanti dallo stesso primo cittadino, già oberato dai propri compiti istituzionali. Per questa delega sembrano essere in ballottaggio l’assessore Isidoro Orabona ed Elia Barbato, quale consigliere delegato. Ed è questa un’altra frizione che rischia di lacerare ancora di più i rapporti in seno al Pdl, che nelle riunioni di lunedì e martedì non potrà non interessarsi anche alla querelle tra il dirigente dell’area tecnica Antonio Di Santo e il coordinatore cittadino e vicepresidente dell’amministrazione provinciale di Caserta Nicola Golia.

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