AVERSA. Dalle spesse nubi della politica parlata con la pattuglia dei consiglieri comunali del Popolo della Libertà, lun contro laltro armati, emerge uno spiraglio di politica che guarda ai problemi reali della città e alle sue possibilità di sviluppo.
In attesa che si sciolga il nodo del possibile rimpasto in giunta con quattro consiglieri comunali pidiellini che scalpitano (Domenico Campochiaro, Michele Galluccio, Carlo Amoroso e Mario Tozzi), ma che, a quanto sembra, rimarranno al palo, su iniziativa dellassessore allurbanistica Giuseppe Mattiello, nella serata di lunedì prossimo, si parlerà di urbanistica. E, infatti, in programma, un incontro delle forze politiche che danno vita alla coalizione di centro destra con allordine del giorno le zone G non classificate, tutte destinate a fini pubblici/collettivi. Anche in questo caso, come già avvenuto con il piano casa, lassessore Mattiello intende coinvolgere quanti più soggetti è possibile nell decisione. Lo stesso Mattiello, però, non si è sottratto allindicazione di un eventuale percorso e lo ha segnalato proprio da queste colonne nei giorni scorsi:Se fossi io a dover decidere, darei vita ad un avviso pubblico invitando tutti i proprietari delle zone G a produrre allamministrazione comunale una dichiarazione di intenti sullutilizzazione dei suoli di loro proprietà con il consiglio comunale che, di seguito, andrà a decidere.
Mattiello, poi, illustra in maniera più dettagliata la proposta e continua: Premesso che abbiamo una mappatura delle zone G effettuata nei giorni scorsi dagli uffici comunali competenti, dividerei il territorio in ambiti stabilendo in ogni ambito che tipo di servizi destinati alla collettività lamministrazione vorrebbe: piscina, luoghi di culto o altro e attenderei le proposte dei privati con i quali andrei a concordare una serie di patti.
La regolamentazione, sempre secondo lassessore della giunta guidata dal primo cittadino Mimmo Ciaramella, serve, ancora una volta, in primo luogo, ad evitare che ci siano margini di discrezionalità ampia per i singoli, dirigenti comunali o politici che siano. In secondo luogo vi è la necessità di avviare un processo di rilancio edilizio non solo privatistico speculativo, ma utilizzare i capitali privati per scopi che combacino con il pubblico, ad esempio, autorizzare la realizzazione di una piscina concordando con i proprietari la cessione in determinate fasce orarie alluso collettivo mettendola a disposizione di scuole o fasce deboli della popolazione.