Il Pdl torna agli “antichi fasti”: Ciaramella contro Golia

di Redazione

Domenico CiaramellaAVERSA. Ciaramella contro Golia? Pare proprio che si sia tornati all’antico nel Popolo della Libertà di Aversa, quando da un lato c’era il primo cittadino normanno (che si fortificava con liste civiche e adesioni di consiglieri transfughi dall’opposizione) …

… e la triade composta dall’allora consigliere regionale Giuseppe Sagliocco e dai coordinatori cittadino e provinciale del partito di maggioranza relativa, rispettivamente Nicola Golia e il senatore Pasquale Giuliano. Nel tempo Ciaramella è riuscito a scardinare l’unione dei tre anche grazie ad un apolitica poco accorta di Sagliocco che si è messo praticamente e pubblicamente di traverso rispetto all’amministrazione comunale normanna.

Ma, a quanto pare, si è trattato di una unità fittizia. Infatti, a lungo andare, le vecchie ruggini tra il sindaco di Aversa e l’attuale vice presidente dell’amministrazione provinciale di Caserta sono riaffiorate tutte e con le stesse motivazioni. Casus belli il litigio tra il dirigente comunale (amico di Ciaramella e rappresentante del Gruppo della Libertà del vicesindaco Nicola De Chiara) Antonio Di Santo e Golia. Un litigio che, stando ai “ciaramelliani” (ebbene si, si è ritornati a parlare in questi termini) sarebbe stato provocato ad arte per mettere in cattiva luce il dirigente che era, nelle intenzioni, destinato a passare al ben più importante incarico all’urbanistica, quando l’architetto Elio Florio sarebbe andato, così come è andato, in pensione.

Una circostanza, quella della possibile nomina di Di Santo all’urbanistica, che non sarebbe andata giù alla cordata trasversale di un tempo che vedeva insieme il duo Lama (Armando, papà di Imma, consigliere comunale del Gruppo Unico delle Autonomie) – Golia. Da qui in primis, le dichiarazioni di Paolo Santulli (capogruppo consiliare del Gruppo Unico delle Autonomie) e, in successione lo “agguato” a Di Santo nei corridoi della casa comunale. Agguato tanto più riuscito anche grazie al carattere poco remissivo di Di Santo che, con le sue dichiarazioni, ha fatto di tutto per farsi cacciare. A Golia non è bastato che a Di Santo non fosse data l’urbanistica, così come non gli sono bastate le scuse che lo stesso Di Santo gli ha rivolto in maniera pubblica. Vuole la sua testa e (sarà pure dietrologia) la vuole perché Di Santo è un “ciaramelliano”.

Insomma, il vice di Zinzi pare essere intenzionato a ridimensionare il sindaco aversano che dalla primavera del 2012 sarà un “disoccupato (politicamente parlando) di lusso”, con il pensiero rivolto, perché no?, ad uno scranno parlamentare in aperta singolar tenzone proprio con Golia. Ora, comunque, Ciaramella intende fare chiarezza e a fare da arbitro in questo nuovo, ennesimo capitolo della saga del centro destra aversano sarà chiamato il senato Giuliano. Un compito per lui difficile, considerato i legami che il parlamentare azzurro ha sia con il primo cittadino che con Golia.

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