Il ceramista Liguori sfida i colleghi napoletani

di Antonio Arduino

Vittorio LiguoriAVERSA. Vittorio Liguori, caposcuola dei ceramisti aversani lancia la sfida ai colleghi napoletani nella realizzazione della statua di Pulcinella effettuata, fino ad oggi, nella più stretta economia di lavoro creando con appositi stampi testa, braccia e gambe per poi assemblare il tutto con il classico abito di stoffa bianco.

Un lavoro da catena di montaggio, statuine fatte in serie, tutte uguali. Prendendo spunto dall’idea di Geppetto che ricavò Pinocchio scolpendo un unico pezzo di legno Liguori ha dato vita al suo Pulcinella modellandolo da un unico pezzo di ceramica. Un lavoro che ha messo a dura prova il maestro per la necessità di dover operare con pazienza certosina su una materia delicatissima.

Accoppiando fantasia ed originalità Liguori è riuscito a rinnovare un tema conosciutissimo, qual è Pulcinella, riproponendolo in una veste nuova. Sia strutturale avendo realizzato l’opera interamente in ceramica, sia culturale proponendo la maschera simbolo della napoletanità non solo negli atteggiamenti diventati degli stereotipi internazionali che mostrano Pulcinella amante di pizza, spaghetti e mandolino ma anche e, forse, soprattutto intento ad attività nuove come leggere, pensare e lavorare modificando così, in positivo, il messaggio che la maschera lancia fuori regione.

Così Pulcinella diventa sinonimo non solo di spensieratezza, allegria e dolce far niente ma anche di impegno, lavoro e riflessione. Insomma un Pulcinella che, cambiando l’immagine di se stesso contribuirà a dare un nuovo volto a una città e a una regione in cui, come accade in tutti i paesi del mondo, non c’è solo del marcio ma anche e soprattutto del buono che, però, non si nota perché a fare notizia è solo e sempre il “male” nel senso più ampio della parola.

“Quella che preferisco è la statuetta di Pulcinella che legge un quotidiano” dice Liguori presentando il catalogo delle opere realizzate. Una serie di pezzi unici, creati dalle sue mani sapienti appositamente per dare corpo all’idea di una città e di una regione che nulla hanno da invidiare a quelle del nord della penisola, conosciute principalmente per le loro capacità di produrre e creare occasioni di lavoro e sviluppo. L’ultimo del gruppo quello che è più caro al maestro è un Pulcinella stravaccato su una sedia, intento a fare… niente.

“L’ho realizzato – ricorda Liguori – al termine della serie, quando ero letteralmente spossato dalla fatica fatta. Mi sentivo così stanco da desiderare solo di stendermi su una sedia e riposare”. Così nel gruppo delle creazioni c’è anche il Pulcinella sfinito che desidera soltanto chiudere gli occhi e riposare. “Ma, sia chiaro – conclude il maestro – lo fa esclusivamente per riprendere fiato, forza e poi ricominciare.

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