AVERSA. Conoscere la verità sul destino del glorioso Capannone, teatro delle memorabili gesta di Falchi e Cuel confluiti nella Virtus, assurta allolimpo pallavolistico nazionale e porre fine alla telenovela con il commerciante che detiene buona parte dellex Consorzio Canapa di Aversa.
Questo in estrema sintesi quanto chiedono, con uninterrogazione pungente rivolta al sindaco Mimmo Ciaramella il capogruppo del Gruppo Unico delle Autonomie unitamente ai consiglieri comunali Imma Lama, Mario Abate e Salvatore De Gaetano e Paolo Santulli. In primo luogo Santulli e soci chiedono di conoscere se il capannone è stato acquisito al patrimonio comunale e se esiste un progetto per la riqualificazione. Domande retoriche, forse, tenuto conto che il comune ha acceso anche un mutuo per acquistarlo e che ha presentato un progetto di riqualificazione in palestra comunale per ottenere dei contributi.
Ma, intanto, il Capannone è inutilizzato e rischia di essere fagocitato dalle attività della ditta di igienici che è presente nellarea. Forse è per questo che gli interroganti chiedono di saperese tutte le modifiche intervenute in tutta la proprietà dellEx Consorzio Canapa hanno le autorizzazioni di legge; se la parte collegata al Capannone, ossia gli ex spogliatoi, è ancora collegata o è entrata in altra proprietà e se non è entrata in altra proprietà, tenuto conto delle modifiche intervenute, come può essere utilizzata. Ancora una volta il riferimento chiaro alla ditta che ha trasformato la zona in un mega-extra cartellone pubblicitario. Tanto che Santulli e compagni chiedono specificamente di conoscere se il Capannone è di proprietà comunale se esiste un contratto per loccupazione di suolo pubblico realizzata da terzo con la realizzazione di cartellonistica pubblicitaria.
Per quanto riguarda la possibilità di utilizzare limmobile, viene chiesto di conoscere se esiste un contributo per la sistemazione del Capannone e se non fosse più semplice porre fine ad una situazione, che per una serie di concause, blocca lutilizzo di detto Capannone alla comunità aversana e al terzo che aspira a possedere tutto il complesso. A questo punto una sorta di provocazione quando si chiede se nonostante le deliberazioni del Consiglio Comunale di Aversa, al fine di consentire ai cittadini di utilizzare una ulteriore palestra pubblica, non fosse meglio definire un accordo con il terzo, che di fatto è lunico che direttamente o indirettamente usa quella proprietà e se non fosse più dignitoso e meno ipocrita per tutti porre fine in modo definitivo a questa telenovela. Telenovela che, al momento, vede limportante ditta rivenditore di igienici e affini fare la parte del leone in quellarea.