AVERSA. Seduta fiume, quella del Consiglio comunale di Aversa, che ha visto lapprovazione dei tanti emendamenti: ne erano 17, inclusa lapprovazione del Bilancio.
I lavori, conclusosi verso luna di notte, hanno finalmente chiuso in maniera più che positiva, le tante querelle createsi nella maggioranza, dimostrando (ed era ora!) una grande coesione e senso di responsabilità da parte di tutti, dissidenti e non. Ora, si spera che si continui su questa scia, collaborando assieme, lasciandosi le polemiche alle spalle, bisogna e gettando le basi per un rilancio della vera politica finalizzata al bene della città.
Appena entrato nellaula, piena di persone, mi son seduto e non ho potuto far a meno di non notare una cosa. Il mio sguardo si è posato su un consigliere. Era lì, davanti a me, viso stanco, marcato, non dalle tante ore del protrarsi dellAssise, ma per motivi di salute.
Questo consigliere è Fiore Palmieri, medico, marito di Ada, padre di Francesco, Sonia e Cristina, una famiglia splendida. Appena mi ha notato, Fiore mi ha sorriso e salutato. Tante volte, in questi mesi, con lui e attraverso i suoi fratelli, mi son informato sulle sue condizioni, nonostante le quali era lì, al suo posto, a fare il proprio dovere, anche se non cè ne era bisogno. Un uomo che sta combattendo una lunga battaglia per la vita. Una famiglia, quella dei fratelli Palmieri, che ha segnato tanti anni della storia politica aversana, una famiglia unita nella politica per molti, ma, per quelli che non sanno, unita soprattutto in questo frangente, tutti intorno a lottare e dare il proprio sostegno al fratello Fiore.
Tempo fa scrissi e parlai di chi fossero i ‘veri eroi’ e senza alcun dubbio dissi che per me erano sono gli ammalati. Vedere Fiore, ieri, mi ha dato una profonda emozione, ho ricordato le tante volte che mi ha fornito consigli medici, sempre disponibile, non solo con me ma con tanti che hanno avuto bisogno della sua professionalità, delle tante lotte che lo hanno visto protagonista a favore della città nella veste di consigliere comunale.
Poi, parlando con Mimmo, uno dei suoi fratelli, mi ha riferito e aggiornato del suo stato di salute, dei viaggi della speranza che lo hanno condotto a Padova (città dove dovrebbe effettuare il trapianto di fegato), Speranza che, talvolta, si è tradotta in delusione. Ore di viaggio e poi sentirsi dire che lorgano non era compatibile. Mazzate tremende che avrebbero abbattuto un toro. I fratelli si sono proposti ai medici di donare loro stessi una parte dellorgano al fratello Fiore, cosa questa purtroppo non realizzabile, almeno in Italia. Al di là di questo, comunque, Fiore ieri sera era al suo posto.
Non voglio entrare nel tecnico della malattia, voglio solo esprimere la mia solidarietà e della New Dreams e quella di unintera città a questuomo, solidarietà espressa ieri in Assise anche dal sindaco Domenico Ciaramella, il quale, a un certo punto della discussione lo ha invitato a lasciare laula, ringraziandolo della sua presenza e con lui anche un ringraziamento allonorevole Paolo Santulli, anchegli, pur se in modo diverso, che sta attraversando un periodo certamente non bello e sempre legato a motivi di salute. Anche a Santulli va la nostra solidarietà. Un applauso è partito spontaneo da parte di tutti verso questi due uomini. Bel gesto quello del sindaco, anchegli acciaccato e stanco, ma sempre presente e sensibile.
Palmieri, prima di andare via, mi ha detto: Caro Donato, le cose non stanno bene ma la speranza non muore, sono certo che, presto o tardi, tutto possa risolversi per il meglio. Lho abbracciato senza dirgli nulla, le parole erano inutili. Esempio di coraggio, di unione e di forza di carattere, energie che gli sono date dalla sua grande famiglia, dalla moglie e dai suoi splendidi figli. Ma, alla fine, è lui che dà coraggio a tutti, trovando la forza di sorridere e di non abbattersi.
In Consiglio Comunale si è vista tanta coesione, spero che si prenda ad esempio questa storia e si possa imitare la stessa coesione che tiene unita questa grande famiglia aversana, i Fratelli Palmieri. Caro Fiore, siamo con te.
DONATO LIOTTO, presidente New Dreams