AVERSA. Il consigliere indipendente Rosario Capasso raccoglie lsos lanciato dei residenti di via Abenavolo che dal 15 agosto 2010 sono stati sfrattati dalle loro abitazioni, dichiarate a rischio di crollo dai vigili del fuoco.
Per consentire i lavori di consolidamento dei due edifici in cui erano alloggiate, i componenti delle otto famiglie occupanti dovettero arrangiarsi presso amici e parenti convinti che presto sarebbe rientrati nelle abitazioni. Invece, dopo aver posto in sicurezza larteria realizzando una struttura di sostegno tra i due edifici, dallamministrazione municipale non è stato messo in atto alcun altro intervento. Anzi, effettuando lintervento di emergenza, fu necessario modificare la rete idrica dellintera arteria che da interrata fu trasformata in aerea. In pratica, adesso lacqua arriva nella abitazioni da tubi volanti, esposti alle intemperie e alle attenzione di male intenzionati, creando una condizione di precarietà e di preoccupazioni negli abitanti che da queste colonne lanciarono un appello alle Istituzioni.
A dare risposta, come detto in apertura, è il consigliere Capasso, componente della commissione ambiente, ecologia e servizi al cittadino. In una interrogazione a risposta scritta ed orale, diretta al sindaco, il consigliere riassume il problema che scrive nasce il 15 agosto del 2010, quando per problemi di staticità e/o di sicurezza diversi nuclei familiari di via Abenavolo, venivano sfollati dalle rispettive abitazioni e precariamente allocati e/o trovavano rifugio alla meglio, chi presso parenti, chi altrove. Per leffetto di questa problematica, lamministrazione continua Capasso ebbe lintuizione di risolvere il problema della rete idrica interrata con un modello cd. a volo duccello, o meglio un collegamento idrico volante. Rete idrica volante (solo ad Aversa si poteva vedere una cosa del genere), che in un momento di emergenza può trovare anche una giustificazione, sempreché si tratti di tamponare una situazione di emergenza per pochi giorni ma non per diversi anni. Cosa che di fatto si è realizzata.
E inammissibile sottolinea il consigliere che la precarietà e il disservizio si ergano a cardini portanti della nostra pubblica amministrazione. Aversa è una città con la A maiuscola non è panecuocolo . Gli abitanti di via Abenavolo, continuano a pagare un canone ordinario totale per un servizio idrico con rete idrica interrata, diventato precario ed insufficiente. E ora di smetterla di considerare gli abitanti di via Abenavolo, come se fossero dei cittadini di serie B, scrive Capasso. Pertanto aggiunge il consigliere sono a chiedere il ripristino immediato della rete idrica interrata, di via Abenavolo, e, nel contempo applicare una riduzione del canone idrico per gli abitanti del vicoletto che per tutto questo tempo hanno subito questo grave pregiudizio. Inoltre fa osservare lesponente della commissione posta a tutela dei servizi offerti al cittadino è doveroso sottolineare che una città candidata a diventare punto di riferimento turistico ed universitario, non può consentire che dei propri concittadini restino in una situazione emergenziale per tutto questo tempo.
In conclusione Capasso pone due precise domande che attendono immediata risposta e consequenziali provvedimenti: Perché per più di un anno non si è fatto niente? Le responsabilità per negligenza ed incapacità gestionale di chi sono?.