D’Amore: “Il Pd non può essere asservito all’Udc”

di Redazione

Mariano D’AmoreAVERSA. “La mia sfiducia? Non ho fatto null’altro se non seguire le indicazioni che erano venute dal partito: dare vita ad una coalizione aperta alla discontinuità”.

Mariano D’Amore, segretario cittadino del Partito Democratico, il giorno dopo la mozione di sfiducia da parte di alcuni componenti del direttivo dei democratici illustra il proprio punto di vista sulla vicenda che lo vede coinvolto. “Abbiamo dato vita con Sinistra, Ecologia e Libertà, Italia dei Valori e Partito Socialista ad una coalizione – ha continuato il docente aversano – veramente di centro sinistra, aperta a tutte le altre collaborazioni. Ma, questo non è andato a genio a qualcuno nel nostro partito”. “Paradossalmente, – secondo D’Amore – proprio quando ho ottemperato al mandato del partito hanno cercato di tagliarmi. La verità è un’altra, nel Pd ci sono in gioco due opzioni politiche; quella parte del Partito Democratico vuole una coalizione con il Terzo Polo, ma una coalizione che veda i democratici asserviti all’Udc e senza quelli che sono i partiti di centro sinistra come Italia dei Valori e Sinistra Ecologia e Libertà”.

“Insomma – conclude il segretario cittadino dei democratici – ho toccato un nervo scoperto. Probabilmente confidavano in una defaillance, pensavano che non saremmo mai riusciti a mettere insieme una vera coalizione di centrodestra. Quando si sono trovati di fronte al fatto compiuto, hanno dato in escandescenze”.

A farla breve, quindi, una parte del Partito Democratico vorrebbe sposare un’alleanza con Api e Udc, imbarcando, forse, ancora una volta Peppe Stabile, e l’altro ‘Peppe’, Sagliocco. Un’alleanza che sarebbe spuria per il centrosinistra e farebbe fuori Italia dei Valori e Sel. Chi vincerà, come giocherà in questo senso anche il movimento ‘Abc’ di Lello Ferrara? Bisognerà attendere ancora.

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