Elezioni, rinviata la “resa dei conti” nel Pd aversano

di Redazione

Stefano GrazianoNicola CaputoAVERSA. I firmatari del documento di sfiducia nei confronti del coordinatore cittadino Mariano D’Amore non si presentano all’assemblea che ne doveva discutere e quest’ultimo raccoglie la conferma della fiducia dei presenti nella sezione aversana.

Insomma, l’ora della verità nel Partito Democratico aversano sembra essere stata semplicemente rinviata, anche se i seguaci di D’Amore hanno, di fatto, ottenuto un punto a loro favore. Presenti il segretario provinciale Dario Abbate, il consigliere provinciale Angelo Sglavo e il parlamentare locale Stefano Graziano, è stato evidenziato che il documento di sfiducia, di fatto, non esisterebbe, giuridicamente, visto che oltre ad essere stato pubblicizzato mediaticamente, non sarebbe mai stato formalizzato ufficialmente al diretto interessato. Quasi monocorde gli interventi dei presenti, tutti tesi, comunque, non solo a difendere l’operato di D’Amore che (presente anche il vicesegretario Luca Nugnes appartenente alla maggioranza Pd legata al consigliere regionale Nicola Caputo) aveva chiuso a metà dicembre un accordo elettorale con Sel, Idv e Partito Socialista.

“L’assemblea – ha detto il segretario cittadino – il 3 ottobre scorso aveva dato mandato per ridare vita al centro sinistra e non ho fatto altro che seguire questo mandato”. Per Sglavo, carinarese, ma eletto nel collegio Aversa III, “le regole sono fatte per essere rispettate, soprattutto in una zona senza regole come la nostra”. Dalla maggioranza legata al consigliere regionale Caputo, a margine della riunione, vengono illustrate da Mario Romano, componente del direttivo, le posizioni che hanno dettato la scelta di disertare l’assemblea: “Non siamo stati presenti perché siamo stanchi di continuare a prestare il fianco, a reggere il gioco a tecnicismi regolamentari che hanno avuto il solo merito di impantanare il partito”.

Un forte richiamo all’unità è venuto dal parlamentare Graziano (vicino alle posizioni del segretario D’Amore) che ha ribadito la necessità di una visione unitaria in vista di una coalizione elettorale che dovrebbe vedere insieme non solo le forze di centrosinistra, ma allargarsi anche ai movimenti, come lo stesso “Abc – Aversa Bene Comune” (composto, tra gli altri, da tanti ex Ds fuoriusciti in occasione della tornata elettorale amministrativa di cinque anni fa).

A concludere i lavori il segretario provinciale Abbate che ha ribadito le scelte assembleari del circolo di Aversa che ad ottobre scorso aveva deciso di “dare vita ad un’alleanza con forze alternative o che potevano rappresentare l’alternativa a questi dieci anni di malgoverno di centrodestra. Tutto questo con la consapevolezza che i partiti del centro sinistra storico da soli non erano e non sono sufficienti a prevalere da soli nei confronti di un centro destra organizzato e forte del potere derivante da avere nelle proprie mani le leve del potere”.

Da queste considerazioni deriva, di conseguenza, la necessità di ampliare la coalizione anche al centro. A fronteggiarsi, comunque, tra i democratici aversani due modi di vedere future alleanze, due correnti divise. Quella maggioritaria e contraria al segretario D’Amore, guidata da Caputo, e quella di minoranza, alla quale appartiene il segretario D’Amore, appoggiata dal parlamentare Graziano, che aveva già appoggiato un embrione di coalizione tutta a sinistra con Idv, Sel e Partito Socialista. Entrambi gli schieramenti, almeno a parole, avrebbero l’intento di allargare la coalizione ad “Aversa Bene Comune” e ad altre forze anche centriste.

Nelle foto, da sin. Stefano Graziano e Nicola Caputo

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