AVERSA. Nella ricorrenza di San Sebastiano, patrono dei vigili urbani, si ripete la tradizionale Festa del Corpo della Polizia Municipale.
Venerdì 20 gennaio, alle ore 18, è in programma, nella Cattedrale di San Paolo, la santa messa officiata dal vescovo della Diocesi di Aversa, Angelo Spinillo. A seguire, nella Sala Guitmondo, dellantistante Seminario Vescovile, dopo il saluto del sindaco, Domenico Ciaramella, saranno attribuiti encomi al personale della polizia municipale di Aversa.
San Sebastiano visse tra il 263 e il 304, fu soldato e capo stimato della Corte Pretoriana sotto l’Impero di Diocleziano e da questi stimato per la sua intelligenza e lealtà. Ma venuto a conoscenza della sua cristianità e della sua opera di cristianizzazione, lImperatore lo fece arrestare e condannò a morte. Legato a un palo sul Colle Palatino fu trafitto da tante frecce da ricoprire quasi interamente il suo corpo. Ritenuto morto fu lasciato in pasto agli animali ma, miracolosamente sopravvissuto, tornò eroico al cospetto dellImperatore e lo accusò pubblicamente dellingiusta persecuzione dei cristiani.
Il suo coraggio lo portò alla morte per flagellazione. San Sebastiano assurge a simbolo del soldato coraggioso e leale allistituzione ma con senso della giustizia e spirito cristiano che si antepongono a tutto, anche a due esecuzioni capitali. Un riferimento per le polizie municipali che quotidianamente sono impegnate a risolvere le problematiche della cittadinanza.
San Sebastiano fu proclamato patrono dei vigili urbani nel 1957 da Papa Pio XII che, tra le tante parole di stima per tutti i vigili dItalia, disse: “Vorremmo innanzi tutto che aveste una chiara consapevolezza della dignità del vostro ufficio, pari alla sua importanza altamente sociale e benefica. Voi, infatti, siete designati dalla società a coadiuvare le Autorità comunali nel buon andamento delle città, e ad aiutare i cittadini nella osservanza delle leggi, in modo che l’ordine, la sicurezza, il decoro, il tranquillo svolgimento della vita civica risplendano agli occhi di tutti come segni palesi di elevata civiltà”.