AVERSA. Onore a Mariano DAmore. Un poco meno a Lorenzo Diana. Il docente aversano ha preso atto che non esiste unicità in seno al suo partito, il Pd, per la propria candidatura a sindaco e davanti ad un rullo compressore, come si preannunzia il centrodestra, lascia il campo ad un nome che possa essere più condiviso.
In questo senso, inutile nascondere il classico elefante dietro il filo derba: è chiaro che si tratti di Lello Ferrara. Probabilmente, in queste ore, qualche rappresentante ufficiale del Pd starà lavorando alla candidatura dellex primo cittadino diessino. Con i democratici anche Sel e Psi. Allappello manca lIdv. Non sappiamo quanto conti la lista della famiglia Diana. Probabilmente un paio di migliaia di voti, ad essere ottimisti, ai quali andranno aggiunte le due liste civiche preannunziate.
Senza nulla togliere a Salvino Cella, consigliere provinciale e candidato sindaco designato dallIdv, ma Lorenzo Diana vuole ancora ripetere gli errori di un passato piuttosto recente e andare a scegliere unavventura senza senso? Lennesimo suicidio della sinistra.
In queste ore anche Pino Cannavale, referente cittadino di Fli, che certamente di sinistra non è, ha auspicato che il centrosinistra ritrovi lunità e il ruolo politico che gli spetta per il bene della città. Possibile che una persona con tanta esperienza politica non condivida questa che sembra unovvietà a fronte di unazione del centrodestra che ha dimostrato come sia necessario fare di necessità virtù. Ma, come dice Moretti, facciamoci del male, continuiamo a farci del male.