AVERSA. Se il Suap non parte la colpa è solo dellAmministrazione comunale. Comincia così la replica di Franco Candia, responsabile della sezione cittadina dellAscom-Confcommercio …
… che punta il dito contro le mancata osservanza degli impegni assunti dellente comunale nei confronti dei privati che partecipavano alliniziativa nata per realizzare lo Sportello Unico per le Attività Produttive. Sette anni fa ricorda Candia perché fosse possibile realizzare il Suap che, per legge nazionale, doveva vedere il privato lavorare a braccetto con il pubblico con lAscom-Confcommercio, la Confederazione Lavoratori Artigiani Italiani (Clai) e una società di software. la Pantalia. abbiamo creato un Associazione Temporanea dImpresa per partecipare ad un bando comunale che richiedeva appunto ai privati di proporsi per la realizzazione del Suap.
Vincemmo il bando che continua Candia prevedeva che lAti arredasse e attrezzasse limmobile che sarebbe stato costruito con fondi pubblici e mettesse la struttura in condizione di colloquiare in via telematica con i comuni ed enti che avessero aderito allo sportello unico. Fu proprio la partecipazione dellAti sottolinea Candia a rendere possibile la concessione ad Aversa del finanziamento previsto per creare la struttura che non sarebbe stata mai finanziata senza la presenza dei privati.
Ora la struttura cè ma non viene consegnata allAti che non si è mai rifiutata di far fronte allimpegno assunto vincendo il bando di concorso. Proprio così. lAti continua Candia ha chiesto più volte di entrarne in possesso per fare la parte di sua competenza. Ma aggiunge- ce ne è stata negata la possibilità, adducendo a scusante che non si trovava la convenzione stipulata fra Ati e Comune.
Un documento che in realtà non esiste, non essendo mai stato sottoscritta alcuna convenzione afferma. Da due anni ci dicono che la convenzione non si trova, ma ribadisce- non cè mai stata. Del resto aggiunge non ce ne sarebbe stata alcuna necessità. Perché avendo vinto il bando di partecipazione lAti avrebbe dovuto solo fare quanto di competenza, appena le fosse stata consegnata la struttura.
Dunque, la struttura cè e lAssociazione Temporanea dImpresa sarebbe pronta. Mancherebbe solo la consegna dellimmobile ai privati e il Suap potrebbe partire. Ma cè la questione della convenzione fantasma che bloccherebbe ogni cosa, impedendo allAti di fare quanto dovrebbe vanificando le attese di quanti speravano proprio nel Suap per ottenere la semplificazione delliter burocratico necessario a dare vita ad una attività imprenditoriale.
La conseguenza è che non solo lo Sportello Unico non parte, ma anche che ledificio comincia a mostrare i segni del tempo trasformando in calcinacci 1 milione 898mila euro di finanziamento erogato ad Aversa dal Formez e gli 800mila euro usciti dalla tasche dei cittadini.
Inoltre, i comuni di Carinaro, Gricignano, Orta di Atella, Succivo, Cesa, Sant’Arpino, Casaluce e Teverola consorziatisi nel 2001 appositamente per dare vita allo Sportello Unico comprensoriale, potrebbero non avere più interesse a partecipare avendo, nellattesa, realizzato dei sportelli comunali propri per le imprese. Questa la campana di Candia.