AVERSA. Noi democratici aversani dobbiamo pensare di poter cambiare Aversa che è un piccolo pezzo di Italia. Io vorrei che ne avessimo coscienza, vorrei che ne avessimo la percezione.
A parlare Marco Villano, con il quale il Pd cittadino volta pagina passando ai giovani (Villano ha 28 anni), da pochissimi giorni non più solo, e il solo, consigliere comunale del Pd, ma anche segretario cittadino di quella che fu la gloriosa sezione cittadina del Pci intitolata al sindacalista Giuseppe Di Vittorio.
Lingegnere aversano, infatti, è stato nominato coordinatore dei democratici normanni nel corso di unassemblea che è servita soprattutto a sgomberare il terreno dalle macerie del dopo elezioni amministrative del maggio scorso, quando il Pd ha raccolto il minimo storico, con un solo consigliere, e, soprattutto ha subito una lacerazione interna con lex segretario cittadino Mariano DAmore, candidato a sindaco in pectore sino a qualche giorno prima della scadenza del termine per la presentazione delle liste, che ne ha preso le distanze.
In questo senso Villano lancia un messaggio di speranza quando dichiara: Anche nei passaggi più difficili, più drammatici e più controversi, Aversa è stata una città che ha avuto un proprio profilo, che ha avuto la capacità di risollevarsi e che sicuramente non merita questa classe amministrativa. Dobbiamo cominciare a costruire consenso disinteressato, un consenso di opinione combattendo lillegalità diffusa, la mala amministrazione, gli sprechi ed essendo da volano noi tutti come sezione per un cambio di passo per tutto il centro sinistra aversano.
Il nuovo segretario mostra di avere le idee chiare in materia di alleanze per essere veramente alternativi al centro destra che si è riconfermato alla guida di Aversa dopo 10 anni di amministrazione. Da questa sezione afferma Villano deve partire una proposta politica convincente, per arrivare ad concretizzare unidea di città alternativa a quella del centro destra, e diversa da quella che ormai dopo 10 anni di mala amministrazione i cittadini aversani si sono abituati a vivere. Questassemblea è quindi la prima risposta, perché è la dimostrazione che noi esistiamo a prescindere dalle tessere e dai congressi, esistiamo in quanto democratici aversani, che credono ancora nel ruolo del partito, e che non credono più nellidea che un uomo solo al comando possa risolvere i problemi di questo Pd aversano, o della città ne tanto meno dellItalia intera. Perché lobbiettivo è vincere le elezioni e per raggiungere questobbiettivo occorre coesione slancio politico dellintera alleanza: delle forze del centrosinistra, non dimenticando il mondo delle associazioni , e penso a democrazia e territorio, a al contenitore di Abc, con le quali vogliamo mantenere un dialogo in vista di una ricomposizione piena. Questassunzione di una comune responsabilità del centro sinistra nella transizione è quanto mai essenziale tanto più di fronte ad una involuzione rissosa del centrodestra.
Il primo scoglio da superare, al momento, non sembra essere tanto il centro destra aversano, quando le primarie che potrebbero portare altro logoramento intestino. Ma Villano sembra guardarle con equidistanza: Il dibattito delle primarie riflette non deve e non può ridursi ad un discorso di rottamazione o di candidature, seppur condivido a pieno il tema del rinnovamento. Le primarie devo essere un momento di democrazia dove i cittadini sono i protagonisti perché chiamati a scegliere chi deve rappresentarli nella vera campagna elettorale. A noi dirigenti di partito spetta promuovere questa partecipazione con argomenti di discussione seri e di interesse mantenendo toni pacati e costruttivi.