AVERSA. Nella notte tra il 30 novembre e l1 dicembre è stato effettuato, presso la Rianimazione dellOspedale Moscati di Aversa, diretta dal dottor Francesco Diurno, un prelievo di organi a scopo di trapianto.
Tale intervento è stato eseguito, dopo laccertamento della morte cerebrale prevista dalla legge, su di un uomo di 50 anni, deceduto per emorragia cerebrale. La commissione per il relativo accertamento della morte cerebrale è stata convocata, come per legge, da direttore sanitario Giuseppe Tatavitto. Gli organi in condizioni ottimali, per lefficacia del trattamento effettuato presso il Reparto di Rianimazione, sono stati ritenuti idonei per i relativi trapianti ed immediatamente utilizzati.
Il fegato, è stato prelevato dalléquipe del Centro Trapianti di Napoli. I reni uno è stato trapiantato a Napoli e laltro a Salerno. Le cornee sono state prelevate dai medici della Divisione di Oculistica dellOspedale Pellegrini di Napoli. Il cuore invece, affetto da una gravissima cardiopatia non era quindi idoneo al trapianto. Il donatore era anchegli infatti in lista di attesa per trapianto di cuore. Tale intervento, in linea con quanto già fatto dellèquipe del Centro di Rianimazione di Aversa, conferma lalto livello di prestazioni offerte dal gruppo di medici ed infermieri che operano presso lUnità Operativa di Anestesia e Rianimazione dellOspedale Moscati di Aversa.
Il primario della Rianimazione, Diurno, sottolinea che nonostante le attuali difficoltà in cui versa tutta la Sanità Campana, si è avvertita molto lattenzione della Direzione strategica nella soluzione dei problemi di carenze di personale gli standard assistenziali del reparto con l integrazione di giovani medici a contratto, che hanno integrato le carenze di personale, consentono di mantenere lattività secondo elevati livelli qualitativi, testimoniati, tra laltro, dai prelievi dorgano, che di per sé, rappresentano un elevato indicatore di qualità nella valutazione dellattività di un Reparto di Rianimazione. E inoltre estremamente importante sottolineare la grande sensibilità della famiglia del donatore che ha acconsentito al prelievo degli organi, malgrado il grande dolore da cui era affetta. Tale comportamento, di grande solidarietà umana, va sempre sottolineato e rappresenta anche un importante indicatore di fiducia nel personale medico ed infermieristico che ha in cura il paziente.