AVERSA. Nel suo partito lo considerano filo Sagliocco, lui afferma di essere solo uno che svolge il proprio ruolo istituzionale nel reciproco rispetto.
Elia Barbato, oramai politico di lungo corso, dice la sua nei rapporti in seno al Pdl e di questo con il sindaco, con tre domande secche.
Qual è lo stato dei rapporti all’interno del Pdl e tra il gruppo consiliare ed il sindaco? La dialettica forte improntata sul confronto di idee e proposte tra i soggetti in campo ha, da sempre, rappresentato un punto cardine nella politica democratica: tutto ciò si manifesta quando il gruppo consiliare dibatte sulle problematiche che interessano la città di Aversa.
Per questo motivo, sembrerà strano, il nostro gruppo cresce in termine di consensi e di conoscenze: portare all’attenzione degli altri il proprio pensiero e/o quello dei propri amici e conoscenti e l’esperienza quotidiana, consente di affrontare le cose con spirito critico esaltandone perciò le risultanze. Tutto ciò avviene nel gruppo consiliare della Pdl ad Aversa e nei rapporti con l’esecutivo e con il resto del partito.
Per caratteristiche caratteriali, a qualcuno, essere contraddetti e/o contrastati, ciò non fa piacere ma, i nostri maestri ci hanno insegnato, che il confronto democratico, soprattutto se antitetico, serve ad affrontare in maniera complessiva la problematica e, quindi, a valutarne le condizioni migliori nell’interesse collettivo. Il sindaco Sagliocco, che come tutte le persone che nella vita si sono costruite una propria immagine, si raccorda con gli altri cercando di spiegare le proprie ragioni, a volte anche criticando le scelte fatte. Tutto ciò determina risentimenti e dispiaceri, a prescindere, in alcuni di noi.
Amio avviso la capacità di chi difende le proprie idee è quella di spiegarne agli altri il senso ed il fine cercando di contrastare, senza preconcetti, l’altrui pensiero. Ognuno di noi deve essere capace di confrontarsi con gli altri cercando di dimostrare che il proprio pensiero si indirizza nel verso giusto. Purtroppo, questa è la difficoltà che, talvolta, determina difficoltà di comunicazione tra i soggetti in campo. Io, per esempio, ho un buon rapporto con il Sindaco perchè con Lui mi confronto senza avere timore di dire ciò che penso e, se talvolta, vengo ascoltato è perchè vengono condivisi i miei ragionamenti, sempre improntati sul rispetto del pensiero altrui, senza prevaricazioni, con lealtà e correttezza. Ad entrambi dico di lavorare serenamente, di sentire le ragioni altrui e di accettare le decisioni che, come insegnano le regole della democrazia, vengono prese dalla maggioranza.
E con gli altri alleati? Per la verità, oltre che incontri casuali, e/o in consiglio comunale e/o nelle commissioni consiliari, non vi sono molte occasioni per affrontare la trattazione di problematiche su di un tavolo interpartitico. Ma questo è fisiologico per questa fase dell’amministrazione attuale per i seguenti motivi: le difficoltà economiche a tenere i conti del bilancio a posto per i motivi noti a tutti e cioè la riduzione dei trasferimenti statali, la spending review, le difficoltà intrinseche di una città che cerca di adeguarsi alle necessità dei cittadini ed ai propri problemi, sono tali da concentrare l’attenzione più su problematiche a breve termine. Sono convinto che, con il nuovo anno, oramai alle porte, superate le difficoltà di fine anno, riprenderemo il cammino con il solito spirito democratico che ha, da sempre, caratterizzato la storia di chi oggi regge le sorti della realtà aversana.
Che cosa sta facendo? La prima cosa è la programmazione di opere strategiche allo sviluppo dei servizi e delle opportunità. Citerei: il recupero di via Roma, del parco Pozzi, di piazza Marconi, di piazza Crispi, la manutenzione delle infrastrutture cittadine, ed i servizi cimiteriali. Daremo ad Aversa ed ai cittadini, ci auguriamo, maggiore vivibilità che è sinonimo di qualità della vita e di sviluppo.
Unitamente alla sicurezza che è stato, da subito, il punto di partenza dell’azione di questa amministrazione, i servizi al cittadino rappresentano un volano per avere interesse alla realtà locale attirando l’attenzione di portatori di interesse che, grazie alla capacità di utilizzare proficuamente le opportunità che la comunità europea e lo stato consente ai comuni pià virtuosi in termini di produttività, insieme alla politica locale determineranno il rilancio della città in termini complessivi per questa generazione e per quelle future.
Tutte le scelte saranno condivise perchè partecipate. Saranno sentiti i rappresentanti delle due facoltà insediate in città, i cittadini, le associazioni e tutti coloro sapranno proporsi con concretezza. L’impegno è oneroso, le difficoltà enormi ma l’impegno non mancherà come dimostrato a tutt’oggi: i cittadini aversani ne devono essere certi.