Pd, Lello Santulli: “Questo congresso s’ha da fare”

di Nicola Rosselli

 AVERSA. “Questo congresso cittadino si deve fare e si deve tenere così come stabilito dall’assemblea di sezione”.

Questo, in estrema sintesi il Santulli pensiero. Parliamo del Pd e, quindi, di Lello Santulli. L’avvocato aversano, esponente di spicco del Pci, ed ora Pd, entra, con la verve che gli è propria, nel dibattito sul congresso e sulla possibile riapertura del tesseramento. E lo fa in un’assolata domenica mattina di maggio, appassionando un uditorio attento, anche se l’impressione è quella di ritrovarsi non tanto per l’oratore, quanto per l’uditorio, dinanzi ad una bocciofila con il più giovane partecipante che avrà non meno di una settantina d’anni, fatta eccezione per la professoressa Elena Di Caterino, anche lei favorevole al congresso e contraria alle logiche di potere che da Caserta tentano di contagiare anche la gloriosa sezione “Di Vittorio” di Aversa.

Ed è proprio entrando nei locali di piazza Municipio che si ha l’impressione (ed anche la motivazione della debacle elettorale che lo ha portato ad avere un solo consigliere comunale) che il Pd ad Aversa esiste solo sulla carta e tra i due “padroni” che se lo contendono, due ex democristiani che lo hanno praticamente portato alla dissoluzione: l’ex parlamentare folliniano Stefano Graziano e l’attuale consigliere regionale e parlamentare mancato Nicola Caputo.

Avrà anche Aversa il suo Renzi (nel senso di uomo nuovo, sinistra o centro che sia la provenienza) o il Pd normanno rischia di essere oggetto delle attenzioni degli ambientalisti come animale in via d’estinzione? Una prima risposta potrà aversi già nel prossimo fine settimana…

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