AVERSA. Questo congresso cittadino si deve fare e si deve tenere così come stabilito dallassemblea di sezione.
Questo, in estrema sintesi il Santulli pensiero. Parliamo del Pd e, quindi, di Lello Santulli. Lavvocato aversano, esponente di spicco del Pci, ed ora Pd, entra, con la verve che gli è propria, nel dibattito sul congresso e sulla possibile riapertura del tesseramento. E lo fa in unassolata domenica mattina di maggio, appassionando un uditorio attento, anche se limpressione è quella di ritrovarsi non tanto per loratore, quanto per luditorio, dinanzi ad una bocciofila con il più giovane partecipante che avrà non meno di una settantina danni, fatta eccezione per la professoressa Elena Di Caterino, anche lei favorevole al congresso e contraria alle logiche di potere che da Caserta tentano di contagiare anche la gloriosa sezione Di Vittorio di Aversa.
Ed è proprio entrando nei locali di piazza Municipio che si ha limpressione (ed anche la motivazione della debacle elettorale che lo ha portato ad avere un solo consigliere comunale) che il Pd ad Aversa esiste solo sulla carta e tra i due padroni che se lo contendono, due ex democristiani che lo hanno praticamente portato alla dissoluzione: lex parlamentare folliniano Stefano Graziano e lattuale consigliere regionale e parlamentare mancato Nicola Caputo.
Avrà anche Aversa il suo Renzi (nel senso di uomo nuovo, sinistra o centro che sia la provenienza) o il Pd normanno rischia di essere oggetto delle attenzioni degli ambientalisti come animale in via destinzione? Una prima risposta potrà aversi già nel prossimo fine settimana