Insegne e targhe: stangata in arrivo

di Antonio Arduino

 AVERSA. Stangata in arrivo per commercianti, professionisti, artigiani e quanti altri utilizzano una insegna o una targa apposta all’ingresso dell’esercizio, ufficio, edificio in cui esercitano l’attività produttiva.

Mimetizzata come pagamento di diritti amministrativi e di marche da bollo, l’amministrazione municipale sta per chiedere ad oltre tremila cittadini, che segnalano con targhe ed insegne orizzontali (quelle collocate su porte e mura),la presenza dei locali sede della loro attività, di pagare – entro il 30 giugno – una nuova tassa di 516 euro, più marche da bollo, per rilasciare l’autorizzazione ad apporre targhe e insegne, cosa fino ad oggi non necessaria.

“Si tratta – spiegano gli addetti ai lavori – di diritti amministrativi legati al rilascio dell’autorizzazione ad apporre una targa o una insegna qualunque, indipendentemente dalle dimensioni, ed è un obbligo in vigore già dallo scorso anno”. “In termini tecnici sono i cosiddetti diritti di istruttoria relativi alla cartellonistica che non è solo quella su palo o su tabelloni stradali, ma – aggiungono, chiedendo l’anonimato – sono i diritti più cari d’Italia”. Per Franco Candia, presidente dell’Ascom Confcommercio, la decisione dell’Amministrazione non favorisce le attività produttive. “Cancellata da anni, per legge, l’imposta dovuta per la pubblicità, da chi fa uso di targhe ed insegne di dimensioni inferiori ai cinque metri, per fare cassa – dice – l’Amministrazione si inventa una nuova tassa che toccherà tutti”.

“Non solo i commercianti sui quali, in un mese già carico di pagamenti, l’arrivo di una nuova mazzata potrebbe dare il colpo di grazia a un settore che è già in grave affanno, ma tutti coloro che hanno un’attività produttiva segnalata da una targa” commenta, sottolineando la necessità di un intervento sindacale che dia ossigeno alla categoria. “Non dico – spiega – che non si debba pagare, ma che si pensi ad una sanatoria per coloro che da anni sono in piazza e si servono di questo tipo di indicazione per segnalare l’esercizio commerciale”.

“Considerando che sono decenni che è stata abolita la tassa di pubblicità per le insegne orizzontali di dimensioni inferiori ai cinque metri, l’Amministrazione potrebbe – suggerisce Candia – chiedere una somma accettabile, 50-100 euro ad esempio. per rilasciare l’autorizzazione valida, purtroppo, solo tre anni, a chi è già in piazza, riservando la quota piena ai nuovi esercizi”. Giriamo la proposta all’assessore competente.

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Redazione
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