Ricongiungimento familiare, nessuna stangata per gli extracomunitari

di Antonio Arduino

 AVERSA. Come già annunciato da Pupia, niente stangata per commercianti, professionisti e quanti altri utilizzano una targa, una insegna di dimensioni inferiori ai 5 metri quadrati (le ormai famigerate tabelle 6×3) per indicare la sede di lavoro e niente stangata per gli extracomunitari che intendono far arrivare ad Aversa le famiglie di origine.

Perché se per i primi si prospettava il pagamento di una nuova imposta, valida per un triennio, pari a 516 euro, per apporre una targa o una insegna sull’ingresso del luogo di lavoro, ai secondi era stato chiesto il pagamento di un diritto amministrativo di 50 euro per ottenere il rilascio degli atti da allegare alla richiesta di ricongiungimento familiare.

Troppo per chi il lavoro non lo ha e si arrangia, magari elemosinando all’ingresso di chiese o bar. Troppo, però non avendo rappresentanze comunali gli extracomunitari, che ad Aversa hanno ormai raggiunto le dimensioni numeriche di un piccolo comune essendo ben oltre le 2000 unità, avrebbero solo potuto subire ma a farsi carico del loro problema è stato proprio il sindaco.

A darne notizia è lo stesso sindaco Sagliocco. “Mi è parso doveroso intervenire sul tema perché – afferma – le nostre scelte amministrative vanno sempre nella direzione dell’interesse dei cittadini tutti, senza alcuna eccezione. Così ogni valutazione economica viene effettuata nell’ottica di ridurre quanto più possibile il carico fiscale delle famiglie, senza perde di vista il bilancio comunale”. “In questa direzione – aggiunge – va la scelta fatta nella giunta di venerdì di ridurre l’importo dei diritti amministrativi non solo per il rilascio dell’autorizzazione ad apporre targhe ed insegne ma anche per il rilascio degli atti necessari al ricongiungimento familiare”.

“In questa direzione va – continua – anche l’ultima operazione fatta con i kit per la differenziata, la cui distribuzione ripartirà da lunedì, che costeranno 1 euro e 71 centesimi invece di 4 euro e 78 centesimi a famiglia”. “Una economia di spesa forse irrisoria per il singolo utente ma che moltiplicato per 18 mila, quante sono le famiglie che ne fruiscono, fa un bel gruzzoletto di risparmio per l’Ente”, conclude Sagliocco.

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