AVERSA. Sulla mozione presentata dalla minoranza (e quotidianamente riportata sui quotidiani locali), relativa allarea concessa in uso alla Chiesa cristiana evangelica pentocostale (depositata il 12 febbraio scorso e discussa nellultimo Consiglio comunale) per il capogruppo di Noi Aversani, Rosario Capasso, è opportuno fare chiarezza.
A mio modesto avviso spiega si è fatta un po di confusione. La concessione del suolo ad uso gratuito, concesso dal Comune con atto pubblico alla Chiesa Cristiana Evangelica Pentacostale, aveva previsto in origine una durata di anni nove rinnovabili, omettendo di precisare le modalità e i tempi per manifestare la volontà del rinnovo o di richiederne il rilascio. Il primo termine della concessione è scaduto nel 1993 e si è certamente rinnovato fino al 2002, quindi al 2011 e andrà a scadere il prossimo 2020. Il Comune, nel tempo, non ha manifestato, in alcun modo la propria volontà di riacquistare la piena disponibilità del terreno concesso alla chiesa evangelica, la quale ha continuato a detenere limmobile anche se di fatto sembrerebbe che non adibisce più la struttura ad attività di culto. Si rappresenta, che il mancato esercizio dellattività religiosa perdurante nel tempo non potrà autorizzare il Comune ad esercitare il diritto di rilascio dellimmobile per effetto dellavvenuto rinnovo della concessione alla data del 2011.
Nel silenzio delle parti, Comune e chiesa Evangelica, continua Capasso ed in mancanza di prova contraria desumibile aliunde la concessione potrà ritenersi rinnovata ed ove lente territoriale intenda adibire limmobile in futuro al soddisfacimento di interessi collettivi dovrà attivarsi per manifestare il proprio intento alla Chiesa Evangelica nei modi e nei termini di legge, nel rispetto dei termini di scadenza contrattuale. Sarebbe auspicabile, una risoluzione anticipata bonaria con ladesione della chiesa evangelica, ma resta in ogni caso aperta lappartenenza della struttura e delle sue suppellettili che certamente sarà rivendicata dalla controparte.
Pertanto, anche se il Consiglio avesse deciso di deliberare il non rinnovo alla scadenza prefissata della convezione provvedendo a notificare il provvedimento allente religioso, sarebbe rimasto da sciogliere il nodo della struttura che per sua natura di cosa mobile trasportabile e in assenza di una diversa pattuizione negoziale, resterà nella disponibilità della chiesa evangelica. Questa è la vera ed unica possibilità legale che si può mettere in campo, secondo Capasso. Tutto il resto, conclude Capasso casa delle associazioni, della musica e dellarte, sala di registrazione galleria darte, senza la tendostruttura che, ripeto, non è di proprietà comunale, è come dire di voler vedere la luna allalba.