Tagli dell’Asl, il Centro Santulli chiede aiuto al sindaco

di Antonio Arduino

 AVERSA. Rischiano il posto di lavoro 65 dipendenti e 20 operatori sanitari remunerati a prestazioni del centro di riabilitazione “Cinzia Santulli”.

Questa la conseguenza diretta a livello occupazionale del taglio del tetto di spesa effettuato dall’azienda sanitaria Caserta che, applicando un nuovo decreto regionale, ha ridotto di 302mila euro quello assegnato per l’anno 2013 al centro, obbligando la direzione ad effettuare la scelta dolorosa di sospendere l’assistenza a 419 pazienti ambulatoriali e a 68 domiciliari, tutti affetti da patologie gravi, assunti incarico con regolare contratto.

Da sottolineare che il tetto di spesa era stato assegnato al centro nel mese di gennaio, cosicché la direzione della struttura aveva programmato il piano assistenziale distribuendo le risorse economiche nei 12 mesi. Con il taglio effettuato, praticamente a sorpresa, diventa di fatto impossibile garantire assistenza in rapporto di convenzione, vale a dire attraverso i contratti già sottoscritti, e confermati dal 4 luglio, o da sottoscrivere con l’Asl, di conseguenza le prestazioni dovrebbero essere a carico degli assistiti, creando un grave danno all’utenza che ricadendo, in gran parte, nella cosiddetta fascia sociale debole non la possibilità di pagare di tasca.

Da qui l’iniziativa del responsabile legale del centro di chiedere aiuto al sindaco affinché, nella qualità di massimo responsabile della sanità territoriale, intervenga presso le sedi competenti per trovare una soluzione al problema che cancella il diritto alla salute sancito dalla Costituzione.

Intanto, la struttura ha già chiuso i battenti, i sindacati hanno informato la Prefettura dello stop e per la per la mattinata di domani, venerdì, presso la sede del centro, i familiari dei tanti pazienti che si sono visti sospendere le cure saranno vita ad un’assemblea aperta per analizzare la problematica e cercare una soluzione. Magari chiedendo aiuto al ministro Cecile Kyenge.

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