“La carica dei 10” chiede azzeramento della Giunta e piu’ partecipazione

di Nicola Rosselli

Giuseppe SaglioccoAVERSA. Azzeramento della giunta e maggiore partecipazione alle decisioni. Questi i due cardini di quattro documenti, uguali nella sostanza, sottoscritti da ben dieci consiglieri che sostengono l’amministrazione guidata dal sindaco Giuseppe Sagliocco.

In pratica, più della metà dei consiglieri della coalizione di centrodestra, prendono una posizione netta e ufficiale anche con distinguo dai partiti che la compongono. A fare più scalpore due consiglieri comunali di “Noi Aversani”, il partito che fa capo direttamente al primo cittadino, nelle persone di Paolo Galluccio e Nico Nobis; seguono i tre Pdl ex di Alleanza Nazionale: Gianpaolo Dello Vicario (che è anche vicepresidente dell’amministrazione provinciale di Caserta), Gino Della Valle e Michele Galluccio; ci sono, inoltre, i quattro Udc (Orlando De Cristofaro, Domenico Palmieri, Luigi Vargas e Augusto Bisceglia); infine, l’autonomista Imma Lama.

Praticamente simili, salvo alcune peculiarità dei sottoscrittori, i quattro documenti. I consiglieri di “Noi Aversani”, ad esempio, “rappresentano che la stesura del documento esprime il desiderio di partecipazione, di condivisione, e soprattutto di confronto costruttivo”.

“Questo che poniamo alla Sua attenzione – continua la nota rivolta a Sagliocco – è un atto sentito che riteniamo dovuto e che, alla luce di un’ormai assenza totale di dialogo e condivisione, riteniamo purtroppo improcrastinabile per il bene di Aversa, degli aversani e, perché no, anche di quella che auspicavamo potesse essere l’amministrazione così come da noi tutti sempre idealizzata nel corso degli anni che abbiamo condiviso al suo fianco, impegnandoci nelle battaglie che ritenevamo giuste per il bene comune e superiore della città. Dal momento che v’è assenza totale di comunicazione e partecipazione in quelle che sono le dinamiche amministrative più importanti, dalle quali ci sentiamo estromessi non già per nostra mancanza, riteniamo importante evidenziare che, probabilmente, è giunto il momento di mettere da parte dubbi intermediatori ed affidarsi il primis al dialogo diretto, nel rispetto dei ruoli, in un confronto costruttivo e partecipato”.

“Ed invero, in questo primo anno da consiglieri comunali, – continuano Nobis e Galluccio – come Lei stesso non potrà negare, pur avendo dato ampia disponibilità, esserci mostrati recettivi all’ascolto e aver cercato di esercitare il ruolo per il quale i nostri concittadini ci hanno conferito mandato, abbiamo dovuto prendere atto ad un’assurda mutazione della genesi politica della maggioranza ed, inoltre, del fatto che facciamo parte di un’amministrazione in cui il ruolo del consigliere comunale non ha più alcun senso, in cui è privato della sua dignità, mortificato e mobbizzato, chiamato solo nell’atto formale di sollevare la mano, come gesto di assenso o dissenso, per programmi e progetti ai quali non partecipa costruttivamente, recependone solo gli esiti finali”.

Poi la richiesta: “Di fare in modo che prima che venga presa qualsiasi decisione ci sia un reale confronto, una partecipazione, una condivisione e che il Consiglio Comunale eserciti il suo ruolo naturale quando deve essere investito delle sue funzioni. Le chiediamo, sindaco, che i consiglieri comunali possano coadiuvarla, sgravandola di una parte del copioso lavoro di cui Lei si occupa quotidianamente in prima persona, assumendosi le proprie responsabilità per quanto operato e non appaiano, agli occhi dell’opinione pubblica, come dei semplici burattini. Si faccia in modo che atti e provvedimenti di natura programmatica, quali ad esempio il bilancio preventivo, siano il frutto di ampio e reale confronto in modo che ci sia un’idea di programmazione di città condivisa da tutti e non da una parte o da qualcuno”.

E la bordata finale: “Pertanto, alla luce delle suesposte argomentazioni, i sottoscritti consiglieri comunali di maggioranza eletti nel movimento ‘Noi Aversani’, chiedono, in primis, un confronto più concreto e fattivo su tutte le dinamiche politiche che investono la nostra amministrazione, un mutamento sotto l’aspetto formale e sostanziale degli atteggiamenti e dei comportamenti che, ci rammarica, spesso non comprendere soprattutto in ragione del fatto che, da parte nostra, v’è sempre stato un costante ed ossequioso rispetto della persona prima che del ruolo. Ed ancora, chiediamo di valorizzare il ruolo dell’interpartitico rimodulandolo sulla coalizione risultata vincente, riassegnare ai consiglieri comunali il ruolo istituzionale che gli compete nonché porre in essere, anche, l’azzeramento della Giunta, al fine di rilanciare l’azione politica ed amministrativa dell’intera coalizione”.

Sulla stessa falsariga anche il documento di Dello Vicario e compagni che, dopo identico preambolo, chiedono “di far si che prima di qualsiasi decisione ci sia un confronto, una partecipazione, una condivisione e che il Consiglio comunale eserciti il suo ruolo naturale. Di evitare che certi atti di natura amministrativa quali ad esempio le ordinanze sindacali che per antonomasia hanno carattere di eccezionalità e straordinarietà diventino prassi consolidata e talvolta illegittima. Di far si che le rappresentanze politiche non si trasformino in personale dipendente e burocrati di turno e che pertanto, le stesse, non siano svilite e mortificate attraverso la semplice ratifica di atti deliberativi ma che gli stessi siano ampiamente concertati e condivisi”.

I tre ex alleanzini fanno anche riferimento espresso al dirigente Alessandro Diana, che, grazie a diversi conferimenti, di fatto può definirsi quasi “responsabile unico” nella casa comunale: “…di far si che le figure dirigenziali, soprattutto quelle cooptate e non individuate attraverso appositi bandi di rilevanza pubblica, vengano utilizzate correttamente, e che in capo alle stesse non ci sia un accentramento di poteri (cosa che d’altronde rispecchia il regime monocratico dell’amministrazione) che provoca come conseguenza il minor rendimento, efficacia ed efficienza e trasparenza nell’azione dell’amministrazione”.

Non manca una frecciata alla ventilata possibilità che Sagliocco utilizzi la propria posizione di sindaco per riuscire a sbarcare in consiglio regionale, essendo il primo dei non eletti del Pdl, quando si afferma: “…di pensare alla città di Aversa quale città per i propri figli e mai di barattarla a mò di pedina di scambio per fini di natura politico-personalistica”.

Anche qui, alla fine, la stessa richiesta di “Noi Aversani”, presente anche negli altri due documenti: “Pertanto, alla luce delle suesposte argomentazioni, i sottoscritti consiglieri comunali di maggioranza del Pdl, chiedono (come già anticipato al coordinatore cittadino attraverso una missiva riservata), in primis, un mutamento radicale sotto l’aspetto formale e sostanziale degli atteggiamenti e dei comportamenti del tutto non politically correct; in secondo luogo, valorizzare il ruolo dell’interpartitico molte volte svilito, rimodulandolo sulla coalizione risultata vincente, riassegnare ai consiglieri comunali il ruolo istituzionale che compete nonché porre in essere l’azzeramento della Giunta al fine di rilanciare l’azione politica ed amministrativa dell’intera coalizione con una giunta di alto profilo e soprattutto con autonoma capacità d’azione”.

A questo punto la palla passa al primo cittadino.

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