AVERSA. Se il lavoro non cè lo si inventa. Nasce così la figura del self service man, ovvero delluomo addetto al servizio di rifornimento presso un distributore di carburante self service.
Liniziativa è di un simpatico extracomunitario originario del Ghana. Nei giorni di chiusura di un distributore di servizio del centro, indossato un giubbetto arancione, di quelli da usare – per legge – per rendersi visibili in caso di sosta improvvisa sulla carreggiata per rimediare ad unavaria dellautovettura, seduto su di un comodo sgabello aspetta pazientemente larrivo degli automobilisti che intendono rifornire il serbatoio dellautomobile.
Unoperazione in apparenza banale ma che, di fatto, richiede lesecuzione di una serie di manovre per niente usuali per gli automobilisti della zona, abituati a farsi servire restando, salvo eccezioni, comodamente seduti nel veicolo, specie se anziani e magari con problemi di vista. Per questi ultimi, in particolare, fare rifornimento è un problema, spesso è una operazione ostica al punto da far sì che preferiscono lasciare perdere nella speranza di trovare in zona un distributore con operatore.
E a questo punto che interviene luomo del self service servito. Chiedendo con cortesia se si abbia necessità di aiuto si propone come regista delloperazione, facendo un po il verso a Vittorio Marsiglia nellinterpretazione del regista fotografico del film Bellavista che aiutava chi aveva necessità di una foto tessera fatta dalla macchinetta.
Così, ricevuta dallautomobilista la banconota necessaria ad azionare la pompa il self service man da il via alloperazione di rifornimento, ingannando lattesa pulendo parabrezza e lunotto. Guadagnando così una mancia meritata. Naturalmente chi vuole può fare da se, rispondendo no grazie allofferta daiuto. Luomo del self service servito si farà tranquillamente da parte.