AVERSA. Rivolgo un appello a tutte le associazioni del territorio, a singoli cittadini e a tutti quelli che hanno a cuore le sorti della Maddalena: incontriamoci per mobilitarci e fare muro contro la speculazione edilizia che stanno progettando i soliti noti a danno della città e di un patrimonio storico culturale che stanno per svendere in cambio di un cubo di cemento.
A lanciare lappello Anna Gioia Trasacco, storica portavoce de La Casa di Anita, un movimento che si rifà alla storia di una delle migliaia di ospiti che hanno trascorso, sino alla chiusura del nosocomio, la loro esistenza allinterno di quello che fu la Reale Casa dei Matti nel Regno di Napoli, che questanno avrebbe compiuto duecento anni, essendo stata voluta da Gioacchino Murat.
Un anniversario passato sotto silenzio in città, senza uno straccio di ricordo, se non per un paio di articoli commemorativo e dichiarazioni dure di Vittorio Savino, responsabile nazionale del settore medico della Fidal (Federazione di Atletica Leggera) e dirigente medico dellAsl che qualche settimana dopo ha dovuto denunziare lincendio doloso alla sede dellArca Atletica Aversa, ospitata proprio nei locali della Maddalena, così come si vuole far andare via, per un presunto sfratto per morosità, la fattoria sociale Fuori di Zucca, gestita dallassociazione Don Peppe Diana.
La Trasacco riprende una campagna stampa di alcune testate web e cartacee locali che hanno evidenziato la stranezza di volere la struttura libera da privati a fronte di decine e decine di stanze vuote che stanno andando irrimediabilmente perdute.
Non possiamo permettere continua Trasacco che loschi individui abituati a commettere crimini ambientali possano appropriarsi della Maddalena. E subito dopo lancia quella che lei stessa definisce una provocazione: Compriamola noi cittadini. Quanto costerà? Quanti abitanti siamo? Quanto a testa? Potrebbe essere una buona provocazione e uno schiaffo ai politici inetti ed inutili! Proponete progetti, strategie per impedire lo scempio. Usiamo questo gruppo di Facebook per organizzarci. Presto!.
Sin qui lappello dellattivista aversana, ma è da più di un anno che la voce si ripercuote in città, passando anche attraverso la campagna elettorale per le amministrative del mese di maggio del 2012, quando tutti i candidati a sindaco, compreso il primo cittadino attuale, hanno dichiarato che quellarea dovrà essere utilizzata per Aversa e per gli aversani.
Diverse le ipotesi: dal campus universitario, alla cittadella degli studi con tutti gli istituti superiori, a zona per allocarci una serie di servizi pubblici tra cui il Museo e centro di documentazione della Pazzia con tutto il materiale (che ancora rimane), cartelle cliniche dei pazienti comprese, relativo a quanti hanno trascorso anni della loro vita tra il Padiglione Miraglia e quello Bianchi o la Sala Verga, dove la tradizione vuole fossero ospitati i folli più pericolosi.
Sono in tanti in città a chiedere lintervento diretto del governatore della Regione Campania Stefano Caldoro per impedire che si trasformi in realtà lipotesi che avvalorano anche ambienti dellAsl Caserta di uno scambio tra il Palazzo della Salute di Caserta nellarea Saint Gobain e larea della Maddalena o parte di essa.
Unipotesi che cancellerebbe anni di storia e, soprattutto, unoccasione di sviluppo per Aversa e i suoi abitanti.