AVERSA. «Quella dei vigili urbani è una vicenda che sono stato costretto a portare allattenzione del comitato provinciale per la sicurezza e lordine pubblico al quale ho preso parte nella mattinata di giovedì perché sta assumendo proporzioni preoccupanti».
Il sindaco Giuseppe Sagliocco risponde con queste affermazioni quando gli viene chiesto un giudizio sullargomento polizia municipale e continua: «Giudizi su quanto sta avvenendo li ho espressi in quella sede e non penso sia il caso di renderli pubblici. Quello che è certo è che questo argomento lho sottoposto al prefetto affinchè sia a conoscenza di quanto si sta verificando».
Una figura, quella del prefetto, centrale nella vicenda, considerato che anche i rappresentanti sindacali dei caschi bianchi aversani si sono rivolti al rappresentante del governo centrale per cercare di avere, a loro modo di vedere, giustizia e attendono una convocazioni della parti a Caserta.
Quella della polizia municipale non è stata lunica questione sottoposto da Sagliocco al comitato. Il primo cittadino aversano ha anche parlato di sicurezza in senso lato dopo le diverse rapine registrate in città, anche in pieno centro e pieno giorno, e di movida, con tutti i problemi connessi, compreso il testo della nuova ordinanza che potrebbe andare in vigore sin dal prossimo fine settimana e che ricalca quelle precedenti. «In entrambi i casi ha concluso il sindaco ho avuto la promessa dellappoggio di tutte le forze dellordine presenti sul territorio cittadino».
Intanto, il sindaco, di fatto, precetta i caschi bianchi aversani per costringerli ad essere in strada nei giorni di Ognissanti e della Commemorazione dei Defunti.
La polemica tra le due parti ha radici antiche, ma laltro giorno, i rappresentanti di Cisl Funzione Pubblica e Sulpm hanno indetto una doppia assemblea per i giorni cruciali del ponte di Ognissanti. In una nota inviata al primo cittadino, al dirigente della Polizia Municipale, Stefano Guarino, e al dirigente dellarea personale, Giuseppe Nerone, hanno sottolineato che «nei mesi scorsi le organizzazioni sindacali hanno chiesto l’apertura di un tavolo di confronto per la risoluzione delle numerose e gravi mancanze evidenziate dalla Assemblea del personale del 19 settembre scorso. Una richiesta che non ha avuto alcun riscontro con le condizioni lorganizzazione del lavoro che continuano a degenerare esponendo il personale a sempre maggiori rischi».
Da queste considerazioni Cisl e Sulpm indicono lassemblea della categoria per informare i lavoratori e valutare le azioni da intraprendere. Assemblea che viene convocata nei giorni 1 e 2 novembre, rispettivamente, nelle ultime tre ore del turno antimeridiano e nelle prime tre ore dei turno pomeridiano. Allordine del giorno situazioni non di poco conto quali: violazione della normativa in materia di sicurezza e tutela della salute sui luoghi di lavoro (Mancanza uniformi, veicoli, strumenti; Assenza di specifica formazione e qualificazione; Impiego del personale in situazioni ad alto rischio senza alcuna tutela tecnica e senza adeguate istruzioni ed addestramento professionali); Continui mutamenti della articolazione dell’orario di lavoro; Utilizzo del personale in mansioni non proprie e dequalificanti; Valutazione di tempi e modi per la indizione di giornate di sciopero. Il tutto con lavvertenza che sarebbero state garantite le prestazioni indispensabili così come disposto dalla normativa vigente.
Un atto che ha visto limmediata risposta del primo cittadino dove si sottolinea che alle rivendicazioni sindacali «l’Amministrazione ha sempre dato riscontro in tutte le sedi ed in particolare durante le trattative decentrate avviate con l’intera rappresentanza sindacale, si richiama l’attenzione della rappresentanza in indirizzo sulla necessità, opportunità di garantire alla cittadinanza tutta il più idoneo ed efficiente servizi e, tenendo conto del particolare momento, si afferma che «l’Amministrazione ritiene necessario operare uno spostamento della data delle assemblee a far data dal 4 novembre». Di contro giunge la risposta dei sindacati che non ritengono ricorrere le motivazioni addotte dal sindaco e si rivolgono con urgenza al prefetto.