Riqualificazione ex Liceo Artistico, Udc: “Un progetto per pochi intimi”

di Nicola Rosselli

 Aversa. “Cosa voteranno in giunta gli assessori Barbato e Virgilio in merito al progetto di sistemazione di piazza don Diana e della ristrutturazione dell’ex Liceo Artistico?”.

A chiederselo i due rappresentanti in Consiglio comunale dell’Udc, Orlando De Cristofaro e Augusto Bisceglia. “Il sindaco Sagliocco e l’assessore Migliaccio – scrivono i due esponenti centristi – hanno annunciato, attraverso una conferenza stampa, presente anche l’assessore vicesindaco Virgilio, che nei prossimi giorni sarà approvato in giunta il progetto che ha avuto il parere favorevole della Sovrintendenza ai Beni Culturali e Architettonici di Caserta. Chiediamo, innanzitutto, chi stia curando il progetto poichè non è dato saperlo attraverso gli atti che ad oggi l’amministrazione ha adottato. Non sembra sia opera dei tecnici comunali. In questo caso l’amministrazione bene avrebbe fatto a produrre atti formali”.

Per Bisceglia e De Cristofaro “trattasi di un progetto affidato alle scelte di pochi soggetti, tra cui il sindaco, l’assessore Migliaccio (architetto), e forse l’assessore Barbato, che riguarda un’opera di trasformazione urbana che interessa i cittadini aversani tutti e per la quale le soluzioni non possono essere demandate a pochi”.

L’Udc fa poi una cronistoria della vicenda: “In una riunione tenutasi il 2 settembre 2013 tra tutti i partiti dell’allora maggioranza, costituita da Pdl, Nuovo Psi, Noi Aversani e Udc, alla quale hanno partecipato De Cristofaro, Palmieri, Lama, Capasso, Luciano, Tozzi, Barbato, Di Grazia e Virgilio, si discusse di piazza Don Diana e l’assessore Barbato mostrò ai presenti un progetto che si differenzia dalla proposta illustrata dall’assessore Migliaccio in conferenza stampa, in due punti: il progetto esposto da Barbato prevedeva l’abbattimento della parte centrale del primo e secondo piano con il recupero del volume preesistente (abbattuto) mediante la ricostruzione in travi di acciaio e chiusura a vetri, mentre l’attuale progetto prevede l’abbattimento dell’intero secondo piano e di gran parte del primo piano con la ricostruzione in travi d’acciaio e superfici in vetro; il piano terra era previsto chiuso con un arco aperto che consentiva il passaggio da piazza Don Diana a via San Francesco mentre ora si prevede, finalmente, un piano terra tutto aperto. L’interpartitico, invece, approvò all’unanimità la proposta che prevedeva modifiche al progetto di cui si incaricò di descriverne i dettagli l’ingegner Barbato. Esse consistevano (si riporta fedelmente quanto inserito a verbale) in: abolizione scalandrone (previsto dal progetto) sul lato di via Giolitti; Allargamento della corsia di collegamento tra piazza Municipio e via Giolitti; destinazione a porticato aperto del piano terra per consentire aggregazioni spontanee; vista la proposta dei piani superiori che prevede di fatto un ridisegno dei due livelli superiori con materiali in acciaio, vetro e cristallo si propone la completa demolizione degli stessi con la creazione di un terrazzo praticabile delimitato da ringhiere in ferro rigorosamente rispettosa dei caratteri storici preesistenti”.

“Con l’attuale progetto – continuano i due centristi – si ripropone inspiegabilmente una scala d’accesso (definito scalandrone dal redattore del verbale di cui sopra) al primo piano su via Giolitti (strada che verrebbe eliminata con l’unificazione di piazza Don Diana con Piazza Amedeo) il cui posizionamento ripercorrerebbe il profilo esterno del monastero preesistente (?). E’ opportuno chiedersi cosa voteranno in giunta gli assessori Virgilio e Barbato che, per quanto ci risulta, erano tra i più convinti sostenitori delle modifiche sopra descritte”.

“L’Udc – chiariscono De Cristofaro e Bisceglia – in ogni caso accoglie favorevolmente l’avvio a soluzione di un problema per il quale si è impegnata da anni, alla stessa va riconosciuto il merito di aver proposto in occasione dell’approvazione del bilancio 2011, un emendamento, sottoscritto dai suoi consiglieri e numerosi altri consiglieri della precedente amministrazione, che portò all’inserimento nel piano triennale delle opere pubbliche per gli anni 2011-2013 di una somma di 1 milione e 200mila euro destinata al restauro e ristrutturazione dell’ex liceo artistico”.

In conclusione, una richiesta: “L’Udc, però, oltre ad essere compiaciuto per la realizzazione del piano terra previsto a porticato, non può non chiedersi se non sarebbe più corretto mostrare alla cittadinanza il progetto, attraverso l’affissione dei grafici presso la sede comunale o presso il centro culturale ‘Caianiello’, al fine di verificare se le soluzioni proposte sono accolte positivamente, in particolare: la chiusura di un tratto di via Giolitti (strada esistente ancor prima dell’abbattimento del monastero del quale ne delimitava il confine); la costruzione della scala d’accesso al primo piano lungo l’attuale via Giolitti; il prolungamento di via San Francesco attraverso piazza Amedeo intervenendo su una piazza già ristrutturata e investendo fondi che potrebbero essere utilizzati per altre opere”.

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