Via Roma, la crisi si è risolta a tavola da “Cicciotto”?

di Nicola Rosselli

 Aversa. Finisce a tarallucci e vino la grande crisi amministrativa aversana nata a seguito del pasticcio di via Roma? Sembrerebbe proprio di sì, almeno a dare credito alle voci dei soliti bene informati.

Addirittura, a questo punto, mettendo da parte tutte le polemiche di questi giorni, se la voce si confermerà fondata a tornare sarebbe anche Elia Barbato che sembrava, a parole, di aver rotto definitivamente con il sindaco Giuseppe Sagliocco. Con lui anche il vicesindaco Nicla Virgilio che, in verità, aveva fatto intendere di essersi dimessa solo per solidarietà con il collega di partito.

Del resto, bisogna dare atto al coordinatore cittadino di Forza Italia, Luciano Luciano, il quale, da buon mediatore, aveva intuito che per stemperare gli animi era necessario far sedere i contendenti intorno ad un tavolo imbandito e se questo tavolo fosse stato, come in effetti è stato, quello di ‘Cicciotto alla Ferrovia’ tanto meglio.

Al di là delle battute, dovrebbero tornare in giunta i due forzisti e con loro i due ‘sagliocchiani di ferro’, al di là dei partiti che rappresentano. Stiamo parlando di Guido Rossi e Ninì Migliaccio. Così facendo arriviamo ai quattro assessori già presenti.

E gli altri tre posti? Sagliocco dovrebbe portarsi in giunta un altro fedelissimo (e saremmo almeno a tre) nella persona di Carmine Palmieri, già candidato con ‘Noi Aversani’. Un posto in esecutivo anche per un rappresentante di Paolo Santulli.

Per finire, poi, la settima poltrona, non potrebbe non andare a Forza Italia, ma solo figurativamente, visto che a scegliere questo assessore dovrebbero essere i ‘tre tenori’, anch’essi di matrice sagliocchiana doc: Stefano di Grazia, Salvatore della Vecchia e Gabriele Costanzo.

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